martedì 30 settembre 2008

Cloud computing: solo marketing

Stallman ha rilasciato un'intervista interessante sul Guardian .
Mi ha fatto comprendere che effettivamente nella trasformazione da visione PC centrica a internet centrica, sulla nuvola, ci potrebbero essere problemi.
Uno di questi è la chiusura dei sistemi (che dal suo punto di vista è centrale), ma anche dal punto di vista di servizi che, essendo legati tra loro, rischiano di vedere tutti i dati cancellati se un account viene chiuso.
E' una campagna di marketing quella del cloud computing.
E' interessante anche il fatto che questa intervista sia uscita in contemporanea alle dichiarazioni di Ballmer sulla sua visione: centralità del software e lotta a Google.
Due lati della stessa medaglia o una medaglia che ha molte sfaccettature?

Skyfire: buon browser, ma instabile

Sto provando Skyfire.
La nuova beta è meno stabile della precedente, spesso lo avvi e sul Diamond non si vede a tutto schermo.
Iniziativa lodevole, vista la possibilità su di un cell di navigare anche su siti flash e (ma che ne sono?) Silverlight.
Un prodotto che potrebbe significativamente spostare l'interesse dei cellulari sul web.
Per ora Opera 9.5 per smartphone è ancora imbattibile. 

lunedì 29 settembre 2008

La dipartita di Chrome

Chrome ha fatto molto parlare di sè.
Improvvisamente, dopo l'entusiasmo iniziale, è sparito dalle statistiche dei siti web.
Questo blog non viene visitato da un utente Chrome da giovedì scorso, tanto per non fare esempi non concreti.

Il tocco di Nokia

Nokia è pronta per il suo touch phone.
L'improvvisa accelerazione ha un paio di origini: la prima è il successo del Diamond e dell'Omnia (HTC e Samsung rispettivamente).
La seconda il fatto che il Dream negli USA è già esaurito in prevendita: siccome Nokia quel mercato lo soffre, vede ancora più difficile la conquista.

venerdì 26 settembre 2008

Scott

Pietro Scott Jovane ha promesso che avrebbe postato su mclips.
Non l'ha ancora fatto.
Probabilmente è impegnato.
Potrebbe regalarselo per il compleanno.

Linkedin ha dei problemi?

Ho ricevuto un centinaio di forward da parte di Linkedin.
O il sistema si era impallato e adesso si è ripreso oppure è successo qualcosa di strano.
Comunque ha dei problemi, certo non gravi, ma ci sono.

Pre-beta?

Una volta i programmi passavano da alfa a beta, poi rtm.
Alfa significava ancora in lavorazione, passibile di grandi trasformazioni.
Beta stava per un prodotto giudicato valido nella sua forma ma non ancora definitivo e stabile.
RTM è il prodotto che poi va sul mercato.
Windows 7 verrà dato agli sviluppatori in pre-beta, che è uno stato nuovo.
Credo che sia un errore grave, perché il sistema operativo non sarà stabile e passibile di critiche assolutamente insensate e giudizi inutili. <a meno che non si tratti di una beta e questa è solo un'operazione di marketing...
L'apertura verso il pubblico da parte di Microsoft mi sa che sta un po' prendendo la mano...

mercoledì 24 settembre 2008

Google vs Apple

Il telefonino di Google è stato accolto in maniera molto critica dai giornalisti.
Certamente non ha suscitato lo stesso clamore dell'iPhone 3G.
Eppure è molto meglio dell'iPhone 3G, sebbene abbia ancora dei limiti evidenti.
Non elencherò i pregi e non segnalerò i difetti, esercizio stilistico che va molto di moda su internet.
Mi permetto una considerazione: il tanto vituperato Windows Mobile è attualmente il miglior sistema operativo per telefonini in circolazione e l'arrivo di interfacce touch sviluppate per i dispositivi dimostra anche la facilità con cui si può programmare.
L'ìPhone ha un vantaggio clamoroso: le applicazioni, con il suo store dedicato.
Google ci prova con un sistema Open Source e con uno store tutto da inventare, ma dal punto di vista strettamente tecnico è dietro un bel po'. Ma si farà.
Microsoft, nel frattempo, ritarda l'uscita di Windows Mobile 7, probabilmente forte del fatto che le novità dei concorrenti non creano molti fastidi.
Ora, avremo bisogno in futuro di un Nettop se questi telefoni ne saranno, a livello di prestazioni, assolutemente all'altezza?

martedì 23 settembre 2008

Microsoft, HP e Nike danno l'esempio

Hanno grandi capitali e grandi liquidità.
E sono in salute.
Con le operazioni di buyback delle azioni, iniettano nei mercati finanziari quella liquidità che apparentemente non c'è più.
E si fanno del bene, scommettendo nella crescita degl'indici e del valore delle azioni.
Interessante che parta dalla tecnologia questo trend.
Fa piacere.

I'm not a PC

Il concetto per cui "io sono un PC" non mi piace proprio.
Anche perché il concetto di PC oggi è più vago e sfumato.
Punti di vista.

L'IT da toccare

Oggi viene presentato il cellulare con Android.
Interesse altissimo, ovviamente.
Google tenta, come ha fatto con Chrome, non tanto di entrare in un nuovo mercato, quanto fornire strumenti ai propri utenti che interagiscano meglio con i propri prodotti.
La ripetizione sul termine propri non è involontaria: un utente viene scandagliato dai server Google in lungo e in largo.
In cambio, l'utente ha a disposizione strumenti migliori per lavorare con le applicazioni di Mountain View.
Quello che sembra un gioco, se passa, diventa un meccanismo perverso per controllare il mercato.
Poniamo il caso che Microsoft realizzasse un browser che non solo sia legato al proprio sistema operativo (ovvio), ma che permetta delle funzionalità aggiuntive per le applicazioni create a Redmond: apriti o cielo.
Chi dice queste cose, però, non è Microsoft, bensì Yahoo!, partner commerciale di Google.
Per questi motivi, ma anche per altri puramente economici, Yahoo! sta rompendo l'accordo con Google e si affretta ad affermare che non ha in previsione un browser.
Non so perché, ma inizio a preoccuparmi, non come osservatore, ma come utente.

lunedì 22 settembre 2008

Scuola, Università e aziende

Tecnologia, innovazione e aziende è un tema che mi è sempre stato caro.
Implicazioni ed evoluzioni piuttosto che prodotti e soluzioni.
Parlo di filosofia? Non lo so, ogni tanto me lo chiedo.
Le aziende non adottano tecnologia informatica a sufficienza per competere con gli altri paesi, ce lo "vomitiamo" tutti quanti addosso ogni volta e cerchiamo delle cause.
Siccome da un po' ho deciso di provare a seminare, ossia di tentare di spiegare cosa potrebbe accadere nei prossima anni, diciamo da qui a tre, sto esplorando molte strade.
Ma molte altre passano da player più o meno riconosciuti, più o meno grandi, più o meno credibili (ma Google nel 98 era credibile o si puntava su Altavista, tanto per fare un nome?).
Ieri ero in Veneto a un pranzo con un centinaio di persone. Molte di queste non hanno tutt'ora nemmeno l'idea di cosa significhino tecnologia e internet.
Eppure ho fatto un esempio di mashup: i dati di produzione dell'azienda A, il magazzino della ditta B, il deposito C e il punto vendita.
Ho spiegato che fino a ieri sera si doveva chiamare un tecnico, metterlo seduto al tavolo con i tecnici delle varie aziende e che poi, forse e tra qualche mese, avremmo avuto una soluzione comune, magari non efficiente.
Oggi, con software stile PopFly (tanto per fare un nome, ma molti stanno realizzando prodotti simili), questo genere di attività si fanno in minuti purché i dati siano leggibili nei rispettivi server, compresa la protezione.
Un vantaggio in termini di operazioni aziendali, non di processi sia ben chiaro, che velocizza le attività e che permette alle azienda di tenere sotto controllo alcuni aspetti che, in passato, non erano visibili, non solo a tutti, ma nemmeno a pochi.
Il modo di lavorare cambia, ma soprattutto sta cambiando radicalmente l'approccio di chi offre servizi IT alle imprese: non solo manutenzione, non solo creazione di soluzioni, ma a tutti gli effetti consulente e partner nelle attività quotidiane.
Chi riesce a cogliere in anticipo questo cambiamento in atto sarà in grado di crescere e di avere davanti ancora anni interessanti.
Il titolo del post riguardava l'istruzione. Ebbene, proprio dalle scuole e dalle Università si può pensare di inserire nel mondo del lavoro persone non dico specializzate, ma almeno preparate per aiutare le aziende in questa fase.
Manca personale da sempre in questo segmento. Ma solo sperimentando si può crescere, visto che non esistono ancora soluzioni affermate.
E tutte le strade sono percorribili per fare esperienza.
Non so se siamo di fronte a una nuova primavera dell'informatica, ma di certo i mashup faranno molto bene al sistema.
Da una parte semplificazione, dall'altra chi ha le competenze e le tecnologie si può concentrare su ciò che sa fare meglio.
Il fatto che tutto sia sulla nuvola, ossia sia da qualche parte in internet o sia su determinati server non fa differenza: sono tutti reperibili.
Ed è sulla reperibilità delle informazioni che si gioca la sfida: le trovi, le rielabori e le usi per uno scopo di business.

venerdì 19 settembre 2008

Internet Family Safety

Chi ha bambini piccoli in casa e una connessione internet sempre attiva sa che iniziare alla navigazione è bello ma che il web è una rosa, quindi ha le spine.
Da un paio di giorni ho installato nel PC Family Safety, un servizio gratuito di Microsoft Live.
Per il momento sono soddisfatto: i ragazzi vanno a vedersi il sito della gazza, della squadra del cuore e del gruppo sportivo, delle cipolline e il piccolo va a cercarsi i disegni da colorare e se li stampa.
Mia moglio si travesto da grande sorella e controlla cosa hanno fatto.
L'idea piace perché non interferisce con niente e nessuno.
Magari è solo un modo per mettere a posto la nostra coscienza di genitori non sempre al fianco dei piccoli, come richiederebbe una buona educazione, ma il tempo è quello che è e questo è un ottimo compromesso.

Disastro all'italiana

Esco dal mio territorio tecnologico, una volta tanto.
Non è bello quello che sta accadendo ad Alitalia.
Ma la cosa sconvolgente è che in questo paese non si riesce mai a fare comprendere quale sia il bene comune, quale sia il male minore e quali siano i problemi veri e non quelli creati ad arte.
Si sposta sempre l'asse del tempo, si rimbalza da una parte all'altra perché tanto si sa che "deve arrivare il salvatore".
Un gioco che sta diventando pericoloso, soprattutto sulla pelle di troppa gente.
Prima cosa: salvaguardare i posti di lavoro.
A qualsiasi costo.
Regola base che il sistema economico di questo paese non ha mai preso in considerazione.
La tecnologia poteva essere d'aiuto ad Alitalia? Non so, ma anche sotto questo aspetto la compagnia non segna nessuna eccellenza.

giovedì 18 settembre 2008

Di questo se ne deve tener conto

Avanade, azienda creata da Microsoft e Accenture, ha realizzato uno studio sui Social Media in azienda.
Riporto il comunicato.
Secondo una ricerca condotta a livello globale da una società di ricerca di mercato indipendente e commissionata da Avanade, società di consulenza IT a livello globale, le aziende che hanno introdotto l'utilizzo dei nuovi media hanno riscontrato un miglioramento delle relazioni con i clienti (66%) e della reputazione aziendale (64%) nonché un incremento delle vendite (40%).
Nonostante questi primi positivi riscontri, solo il 18% delle aziende ha avviato un piano per gestire l'adozione dei social media e sfruttarne i benefici. 3 aziende su 5 hanno affermato che i dirigenti senior e lo staff IT si mostrano contrari all'adozione di questi mezzi, in quanto ritengono possano influire negativamente sulla produttività aziendale. Inoltre, il 60% crede che il management non capisca fino in fondo il potenziale che questi nuovi strumenti possano mettere a disposizione di dipendenti e clienti.
"I social media stanno per raggiungere un punto di svolta e, senza dubbio, pensarli solo come strumenti limitati all'utilizzo personale, vuole dire non cogliere il reale potenziale. Già adesso vengono utilizzati come veri e propri strumenti di lavoro e implementati dagli stessi dipartimenti IT. Le aziende che non si adegueranno a questo cambiamento in tempi brevi, rischiano di perdere in competitività rispetto alla concorrenza," ha affermato Paolo Aiello, Enterprise Business Solution di Avanade Italia. "Stiamo collaborando con diverse realtà per offrire loro soluzioni che impattino positivamente sulle relazioni con i clienti, mettendo a disposizione un nuovo livello di collaborazione interna ed esterna."
Dallo studio, che ha coinvolto oltre 500 dirigenti aziendali a livello globale, sono emersi i seguenti dati per l'Italia:
I principali ostacoli all'adozione dei social media sono rappresentati da: sicurezza (58%), paura dell'impatto negativo sulla produttività (50%), paura di utilizzare nuove tecnologie (42%) e apatia del management (33%)
Il 50% riscontra un miglioramento del feedback dei propri clienti mentre il 75% registra una riduzione in termini di tempo per risolvere problemi legati al supporto tecnico. Il 33% degli intervistati sostiene che l'utilizzo dei social media contribuisce a creare una percezione dell'azienda come innovativa e a migliorare la reputazione aziendale
Il 74% afferma che questi nuovi strumenti consentono di aggiungere valore alle interazioni con i clienti
I nuovi media si imporranno di nascosto in azienda, se non proattivamente gestiti, per il 61% degli intervistati.
Le aziende, quindi, sembrano essere molto più attente di quanto in realtà percepisco io, ma potrebbe essere un dato positivo.
Non credo assolutamente nell'utilizzare strumenti social per svecchiare l'immagine dell'azienda, anche perché per molti si tratta di strumenti "scoccial", nel senso che infastidiscono i fruitori.
Il problema di sicurezza esiste poi davvero?
L'impatto sulla produttività c'è, è evidente, ma se le aziende sono fatte dalle persone (sulla storia Crrefour non ho mai detto nulla perché niente avrei da aggiungere), le relazioni tra le persone sono un vantaggio, non un problema.
E le relazioni sono un asset, se vuoi impalpabile, ma un asset aziendale anche importante, come il know how interno.
La tecnologia può essere di supporto, di aiuto e anche un volano per lo sviluppo.
Ovviamente se usata bene.

Il sogno di HTC

HTC presenta la prossima settimana il primo cellulare dotato di sistema operativo Android, creato da Google.
Inutile negarlo, si tratta di un prodotto attesissimo perché arriva un nuovo player nel mercato della telefonia mobile, non HTC, ma Google.
Il cellulare, HTC Dream, è bianco, con una tastiera nascosta sotto lo schermo e quest'ultimo di dimensioni generose.
Ci si aspettava un prodotto entry level, come era nei programmi iniziali di Mountain View, ma invece i costruttori stanno puntando moltissimo sulla fascia medio alta del mercato, puntando con decisione al mercato ancora molto interessante dal punto di vista dei profitti, degli smartphone.
Android, quindi, parte come rivale dell'iPhone, tanto che l'offerta negli USA sarà di 199$ più il canone mensile.
Sarà il posizionamento corretto? Lo sapremo tra qualche mese.
Intanto HTC e Rim (Blackberry) segnano tassi di crescita significativi nel mercato. Anche questo vorrà dire qualcosa.

mercoledì 17 settembre 2008

Intelligenza e stile di vita

Molti amici e adesso anche semplici conoscenti (e oltre), mi chiedono cosa comprare, che prodotto scegliere, ...
La tiritera inizia essere imbarazzante.
La risposta è sempre la stessa, ossia un paio di domande: cosa ci fai? che usi ne faresti delle nuove funzionalità?
Dopo averli ascoltati, parte il mio predicozio sul fatto che ormai tutti i prodotti, nel bene e nel male sono simili e funzionano bene. Poi spiego con esempi personali perché ho scelto un prodotto piuttosto che un altro in base alle mie necessità.
Quindi si tratta di usare un briciolo di intelligenza.
Ma poi arriva lo stile di vita.
A quello che ti dice che deve avere per forza l'iPhone (esempio di luglio) perché è uno status symbol e ti sei sforzato di spiegare che per lui è un prodotto inadatto (foto e mms), gli hai detto che comunque conveniva comprarlo e pagare la connessione piuttosto che prendere il pacchetto (è ancora lì che ti ringrazia).
A quello che cercava un nettop per il figlio hai detto che per le ricerche scolastiche un PC in super offerta era la scelta migliore con un esborso di qualche cinquantina di euro in più e lo usa per molte più cose (è lì che lo dice a tutti gli amici sul suo blog).
A quella signora che, volendo regalare una linea telefonica alla nipote, spieghi che con pochi euro compri un numero personale Voip via internet e che la ragazza potrà chiamare gratis o a basso costo gli amici (adesso si è creata il network con le amiche del bridge con skype).
Tutto questo per dire che cosa? Che districarsi nella giungla di offerte e prodotti non è facile, ma che le linee guida, oltre al prezzo, sono due: intelligenza e stile di vita.
E sono due elementi che non sono così distanti tra loro.
Perché un prodotto elettronico difficilmente risponde alla regola dell'acquisto d'impulso.

Aziende internet in Italia

Mi avete segnalato una cosa che ho approfondito e verificato.
Più delle mie parole, può il post di m4ss.net.
La Risoluzione n. 274E dell'Agenzia delle Entrate. L'ennesima palla al piede di questa povera Italia. Un paese che si allontana sempre più da Internet, un paese in cui le opportunità della rete si trasformano in ostacoli.[..] Se Flickr fosse italiano chiuderebbe domani mattina. Sarebbe costretto a dover chiedere a tutti i suoi utenti una serie di dati che difficilmente l'utente medio della rete mette a disposizione di un sito, come ad esempio l'indirizzo di casa e il codice fiscale.[..] Addio, quindi, sogni e servizi Web made in Italy!
E' imbarazzante vedere come l'ignoranza produca dei danni incredibili rispetto a un possibile sviluppo economico in nome di una tassazione che, è evidente, talmente cieca da non riconoscere i numeri.
Spero che le cose cambino, perché, oltre ad essere un comportamento scandaloso, è un modo per allontanare maggiormente le imprese italiane da quelle degli altri paesi che, soprattutto con internet, stanno sviluppando economie consistenti.
Alla faccia delle borse.

martedì 16 settembre 2008

25esima la nostra IT secondo l'Economist

Uno studio dell'Economist (Business Unit) dice che l'Italia è al 25 posto su 66 paesi presi in esame.
Andiamo male, ma è mi inquieta un aspetto: i punto presi in considerazione.
Ampia disponibilità di personale qualificato, ambiente culturale votato all'innovazione, infrastruttura tecnologica avanzata, norme per la tutela dei diritti sulla proprietà intellettuale, economia aperta e competitiva e una leadership governativa.
Dove falliamo?
Ma abbiamo bisogno che si sviluppi l'ICT o che l'ICT si dimostri come uno strumento adeguato per supportare lo sviluppo delle imprese?
Questa è una mia vecchia battaglia, ma credo che la storia dell'informatica, seppur breve, sia lì sotto gli occhi di tutti: l'innovazione dell'ICT aiuta i mercati. Ma se manca la vera innovazione o c'è una presunta innovazione si ristagna.
Esistono problemi strutturali e infrastrutturali, ma il nocciolo è lì: non sono i commerciali delle aziende IT a far migliorare l'andamento delle altre imprese.
Anche questo è un dato di fatto.

Office Workspace live in italiano

Era da tempo che provavo la beta. Ora è in italiano, che non è cambiato.
Non sono totalmente convinto che ci sia bisogno di un posto per condividere i documenti e un software installato sul computer per modificarli.
Può darsi che mi sbagli, ma il posto dove salvare i file di Word sul web non ha molta differenza rispetto a tanti altri posti. I commenti e le revisioni i file le contiene al proprio interno.
Se poi lo spazio condiviso è quello di un gruppo di lavoro, si presuppone che sia protetto, quindi me lo aspetto all'interno del mio "perimetro aziendale".
Google Docs propone tutto sul web, probabilmente non è una soluzione furba e troppo web centrica (e francamente ha troppi limiti e me ne sto accorgendo ora che sto mettendo insieme un documento corposo), ma per Microsoft il web è un deposito e poco più: troppo poco.
Magari mi sbaglio, lo ripeto, ma non vedo un passo in avanti concreto.
Probabilmente ci sarà, è magari io semplicemente non non lo vedo.
Spero che me lo faccia vedere qualcuno.
Dimenticavo che Office Workplace Live è gratuito.

lunedì 15 settembre 2008

Se MySpace copia downlovers.it...

MySpace darà la musica gratis dietro una sponsorizzazione.
Questo è da sempre il business model di downlovers.it.
Un'idea tutta italiana, derisa ma evidentemente vincente.
E io l'avevo segnalato in tempi non sospetti.
Non perché sono bravo (lo so), ma perché era evidente che la strada era tracciata.
E' solo una delle strade possibili, ovviamente.

Google e la scuola

Tra le tante cose di questo periodo, mi stavo dimenticando di un evento di Google per le scuole.
Google e scuole?
Certo, quale migliore piattaforma per i documenti online, e poi gratuita?
Il problema è che le scuole devono essere connesse, ma entriamo in un altro problema.

Pigrizia tecnologica

Chi come me cambia spesso cellulare sa che è sempre bene tenere il backup degli indirizzi.
Ma molti amici spesso non lo fanno e finiscono con il perdere centinaia di numeri di telefono.
E sì, perché con la tecnologia si finisce con il salvare tutto sul cellulare che, come tutte le cose, si può rompere.
L'operazione è così semplice, ormai, che è da stupidi non farla.
Ma allora siamo tutti stupidi? (mi ci metto, perché prima di fare il backup qualche numero l'ho perso!)
No, siamo solamente pigri. 
Allo stesso modo non facciamo il backup dei dati del PC, della posta o, semplicemente, non facciamo la copia delle chiavi di casa e restiamo chiusi fuori.
La tecnologia aiuta, ma i problemi di base restano.

venerdì 12 settembre 2008

Age of Empires: la fine

Age of Empires è stato uno dei giochi più longevi di casa Microsoft.
Adesso però gli studios sono stati liquidati e quindi non ci sarà, probabilmente, un seguito.
Perché uso il condizionale? semplice, i giochi oggi sono dei brand veri e propri, con le loro regole e il loro valore.
Magari qualcuno se ne potrà impossessare in futuro.
Di certo, il problema degli Ensamble è stato quello di non realizzare una versione per console davvero significativa. Ma mi pare un problema comune per quel genere di giochi.
Peccato, milioni di persone hanno passato ore e ore su quei giochi.

giovedì 11 settembre 2008

PMI e aziende

Nelle PMI appena il 16% delle imprese ha attivatoinfrastrutture ICT "evolute". Ancora il 29% utilizza infrastrutture "embrionali", mentre il 55% si trova in una fase di transizione, con sistemi aggiornati ma ancora non completi o coerenti.

Lo dice l'Osservatorio Permanente "L'ICT come leva strategica nelle PMI", School of Management del Politecnico di Milano.
Ma guardiamoci nelle palle degli occhi: chi aiuta queste imprese a capire quale tecnologia potrebbe essere interessante, non dico importante.
Troppo facile riempirsi la bocca di frasi fatte e di teoremi, le aziende hanno investito molto in passato nell'informatizzazione e i ritorni sono stati modesti. Prima di investire ci pensano due volte. Se poi il periodo non è favorevole agli investimenti, continuano solo ed esclusivamente a pensarci, senza acquistare nulla.

mercoledì 10 settembre 2008

Cellulari, non ci si ferma mai

L'ultima sfornata di cellulari è sorprendente.
Ho eletto HTC Diamond il mio modello ideale del momento, riconoscendo la supremazia dell'Omnia di Samsung per potenza e semplicità d'uso ma che dal confronto ne esce sconfitto a causa della risoluzione video.
Il mercato è in grande fermento, ho avuto tra le mani il Diamond con la tastiera sotto, Il Pro, che ha lo svantaggio di essere spesso il doppio e quindi perdere molto appeal, e molti costruttori si stanno dando molto da fare.
Rim piazza il suo primo Blackberry claim shell, o meglio, flip, e Nokia apre a tutti i modelli dotati di Symbian S60 la posta elettronica di Exchange.
Lo scenario sta cambiando radicalmente e quelli che non se ne stanno rendendo conto sono le Telco e gli operatori del settore classici, quelli, tanto per intenderci, che fanno quattrini con le suonerie.
Il mercato sta cambiando, e in un modo così repentino che sta sorprendendo molti.
Per noi utenti si aprono nuove opportunità, nuovi utilizzi e nuovi servizi.
Credo che ci sarà da divertirsi ancora a lungo.

Il nuovo corso Microsoft Italia

Una macchina.
Non so chi abbia fatto il media training, ma Pietro Scott Jovane è una macchina. Parla e dà una consecuzione logica ai pensieri. Riesce ad affascinare, da lì a convincere ce ne passa, ma affascina.
Lo conosco da anni e avevo grande stima. Ieri mi ha sorpreso e credo che probabilmente Microsoft avesse bisogno di una persona come lui per spiegare il cambiamento.
E si apre a tutti, bloggando su mclips.it, una scommessa, e una promessa, che sono certo vincerà.
Per ora non ha spiegato cosa bolle in pentola, ha posto l'accento su un tema: l'etica di Microsoft.
L'ha fatto con i giornalisti e l'ha ripetuto ai blogger, forse unico punto in comune ai due incontri (ma l'idea di "kilt e napoletano" si addiceva più all'incontro con i secondi). 
Etica per il business e etica verso i consumatori: avvertire la responsabilità di quello che si fa.
Ma soprattutto vedo una cosa in Microsoft: tanto rispetto per gli altri, siano essi utenti, clienti o concorrenti.
Staremo a vedere se è tutto oro ciò che luccica.
Intanto mi preparo a confrontare IE8 e Chrome con degli argomenti seri. Io inizio da qui.

martedì 9 settembre 2008

Chrome aggiornato

Google ha aggiornato Chrome e funziona un po' meglio.
La battaglia dei browser continua, quindi, ma mi pare evidente che sia IE8 che Chrome abbiano molta strada da percorrere rispetto a Firefox, decisamente il browser più completo e personalizzabile. Addirittura, è stato creato un plug-in che rende l'interfaccia simile a Chrome.
Firefox è flessibile, potente e sicuro.
Gli altri browser sono alla rincorsa, uno più impegnato sulle imprese, l'altro più impegnato sul consumer.
Firefox, inoltre, permette di bloccare la pubblicità, cosa che Microsoft e Google, per ovvi motivi, non intendono fare.
Chrome, inoltre, ha quel maledetto vizio di mandare i link digitati ai server di Google che lo rende veramente antipatico.

lunedì 8 settembre 2008

Codice internet: partito

Oggi non ho resistito e sono passato alle 12.30 in galleria Vittorio Emanuele.
Galleria gremitissima, addobbata da schifo per "MiTo".
All'ottagono c'era Marco Montemagno che parlava del web. 10 minuti, poi dialogava con Sofi su Internet e politica.
Me ne sono andato, per motivi, molto presto.
La gente guardava incuriosita, ma non si fermava.
Un amico che lavora nella comunicazione ma che passava per caso di lì, mi ha detto "ci sono più PR che visitatori": da uno fuori settore l'analisi è stata di quelle incredibili, nel senso che non conosceva le persone ma aveva inquadrato la situazione.
Partenza falsa? Credo di no.
C'è bisogno di tempo per un'iniziativa che per ora ha un risalto solo in una parte di internet.
E il tutto si deve affinare.

La morte del TabletPC

In pratica, le funzionalità del TabletPC, ossia della penna al posto del mouse, di scrivere a mano sul video e via di seguito non hanno mai incontrato il successo. Lo dico sempre: sono tra i pochi che lo usano.
Ora sembra che la modularità di Windows 7 farà sì che le funzionalità vengano disabilitate di base per non rallentare (!) i computer.
La stessa accade per Media Player, la galleria delle foto e via di seguito.
In pratica, per far correre il PC, si spengono i servizi non necessari. Corretto, come principio.
Sbagliato per le funzionalità. Il motivo è semplice: si pensa sempre ai computer utilizzati da degli esperti, quindi che sappiano fronteggiare le componenti di Firefox come le parte di un sistema operativo o che addirittura siano capaci di ricompilarsi un driver per Ubuntu.
Le persone normali, invece, non hanno tutta questa dimestichezza con i computer e non hanno nemmeno il tempo di stare a leggere tutti quei pannelli di controllo super guidati che vanno di moda oggi.
La gente vuole usare le cose.
Se prendesse una macchina e dovesse perderci del tempo per metterla in moto ne andrebbe a cercare un'altra. Così se dovesse impazzire per abilitare il lettore CD da un'autoradio.
L'industria, a tutti livelli, va verso l'abilitazione di tutte le funzioni collegate a un sistema.
Pensate se i cellulari nascondessero la funzione Bluetooth in qualche angusto menu di sistema solo per abilitarla.
Certo l'uso consapevole delle risorse è importante, ma non a discapito dell'utente!

venerdì 5 settembre 2008

Coccodrillo?

Dopo la figuraccia del coccodrillo su Jobs, un altro esercizio stilistico è in atto sui media: dare Microsoft per morta.
Vorrei essere morto anch'io coni dati che enuncia Stefano Quintarelli
 
Google e' una "roba" che che ha chiuso l'anno fiscale a 16,6 miliardi di fatturato, con un utile netto di 4 miliardi.  Microsoft e' una "roba" che sara' antipatica, ma ha chiuso l'anno fiscale a 51 miliardi di fatturato, con un utile netto di 14 miliardi. Dire che Microsoft sia morta, francamente mi pare una esagerazione, considerando anche che sia il fatturato che l'utile netto sono in crescita...
In pratica, chi potrebbe comprare chi, sempre potenzialmente (figuriamoci, l'utile netto di MS vale quasi il fatturato di Google)? Ma chi scrive certe cosa ha idea di cosa bolle in pentola nelle due società, così, per avere un'idea?
La storia dell'informatica ha visto succedersi aziende guida, ma non capita che queste spariscono. Microsoft ha rubato lo scettro a IBM, ma quest'ultima è ancora lì e mi sembra, francamente, in buona salute.
Per fortuna, in liberi mercati, è possibile che un'azienda scavalchi l'altra e la surclassi e non ci sono interventi per sostenere le perdite.
Un amico mi ha scritto ricordandomi che le aziende dei potenti vengono salvate con i soldi dei contribuenti (Bears Stern, Northern Rock, Alitalia, ...).
E' la fine dei liberi mercati?
L'informatica, per il momento, è ancora in salute e florida se vediamo i conti di questi signori in un momento difficile come quello che stiamo attraversando.
Mi sbaglio?
 
PS Il Coccodrillo giornalistico è un articolo di necrologio già pronto in caso di bisogno. Ce ne sono già per molti potenti (anche italiani). Costantemente aggiornati.

giovedì 4 settembre 2008

Codice internet... si parte

Oggi conferenza stampa di Codice Internet a Milano.
E' il primo caso di "cosa" che nasce dalla rete, quindi virtuale, che trova un approdo reale e che quindi richiede una conferenza stampa, con presenza fisica, che però rimanda al sito internet digitale per le informazioni specifiche.
Interessante.
Il progetto Codice Internet, o meglio, l'azienda Codice Internet prevede un budget di cinque milioni di euro, quindi una discreta macchina da mettere in piedi e oliare a dovere.
In bocca al lupo.

mercoledì 3 settembre 2008

Chrome: saltano fuori le magagne

Non tutto oro è quello che luccica in Chrome. Ho ricevuto molti messaggi relativi a problemi di connessione a reti aziendali o apertura a pagine aziendali. Quello che più stride è un malfunzionamento con Facebook, che non permette di visualizzare le finestre pop up interne, ad esempio per aggiungere un amico: non è un bug trascurabile.
Bug qua e là come è normale che sia per una beta di un prodotto.
Ho apprezzato moltissimo, rispetto alla recente beta 2 di Internet Explorer 8, il fatto che apri un sito e ci entra, senza stare lì a farti uscire finestrine e messaggi per questo o quel plug in.
Ho apprezzato anche il fatto che mostra i siti di cui memorizza le password, all'interno di un menu "smanettoni".
Ho apprezzato meno il fatto che con Gmail mi faccia il controllo ortografico automatico. Qui una foto. La funzione, per carità, è utilissima, ma rinforza quella sensazione che avevo di integrazione con i propri servizi e con i propri server molto, ma molto accentuata. Ritengo che questa sia un assist a Microsoft veramente notevole.

Chrome: qualche considerazione in più

Chrome sostanzialmente mi piace per la sua interfaccia pulita e
davvero semplice.
Trovo che vi siano dei problemi di gioventù che verranno risolti
probabilmente in fretta.
Uno di questi è l'uso delle risorse. Ottimizzata la memoria
nell'apertura di una singola pagina Web, con un risparmio intorno al
20% (prova empirica) rispetto a IE7 (10% rispetto a IE8, anch'esso in
beta come Chrome), ma oltre il 30 rispetto a Firefox, c'è il rovescio
della medaglia rappresentato dall'apertura di un task nuovo per ogni
tab di navigazione. Questo spiega la facilità con cui si passa da un
tab a una finestra, funzionalità molto apprezzata, ma anche la
facilità con cui si mette a durissima prova un PC vecchiotto o un UMPC
o un "netbook" stile eeePC.
Sul mio Q1, per esempio, alla quarta finestra il sistema inizia a
rallentare bruscamente, cosa che non accade con altri browser.
Mi piace molto di IE8 la funzionalità di evidenziazione dell'URL
principale nella barra di navigazione e la cosa la ritrovo in Chrome.
Sono un po' perplesso sul fatto che sia legale, a livello di norme
antitrust, legare la barra di navigazione ad un motore di ricerca o
comunque a un contatto diretto con un server. Questa funzione è
certamente apprezzabile per chi realizza, oltre a un browser, tutta
una serie di applicazioni. Questa funzione, quindi, avvantaggia Google
Docs e i vari applicativi Google e chiaramente è un ottimo punto di
approdo per la pubblicità.
Mi sono così accorto di aver visto in realtà Chrome qualche mese fa,
aveva un'interfaccia leggermente diversa e più tradizionale e quindi
non ho posto la mia attenzione su un browser che, per me,è una
commodity, ma è evidente il fatto che il browser possa diventare il
luogo di lavoro e di divertimento e, quindi, l'interfaccia d'uso del
computer.
Se passa questo genere di concetto, credo che a Redmond siano pronti a
stappare le bottiglie migliori, perché chi meglio di Microsoft può
integrare software e servizi nel browser?
Insomma, è chiaro che Chrome faccia molto da sponda a Microsoft in
molte cose, ed è evidente che è un caso di co-ompetition (parola che
indica competizione e cooperazione) destinato a far crescere internet.
Un particolare non trascurabile nella questione c'è: Chrome è
OpenSource, mentre IE8 no.

martedì 2 settembre 2008

Chrome: si presenta bene

Vista la presentazione, in corso.
Chrome promette bene, l'omni bar e la gestione delle finestre è azzeccatissima.
Per le funzionalità serve il test sul campo.

UPDATE 20.50: il link per il download è qui.
L'ho appena installato.

UPDATE 21.06: installa in un paio di minuti, è veloce nella navigazione. La seconda prova è su XP (solo XP e Vista).
il link è questo (grazie al Bellinta).

+2.5%

Il fumetto che spiega Chrome, il browser tragato Google non mi convince.
Quello che presenta è un modo un po' antiquato di intendere un browser
e superato da Mozzilla e da Opera, addirittura nella versione per
smartphone!
Penso all'uso della memoria (anche Safari non usa più quel modo di
immagazzinare i dati) e quindi si dirige contro Explorer.
Nel frattempo, però, anche Explorer sta cambiando strategia e
funzionalità, per cui rende mote pagine del fumetto già vecchie.
Il tutto ha fatto guadagnare due punti e mezzo in borsa a Google.
+2.5% con un fumetto: c'è da riflettere sulla Borsa, sulle aziende,
sui prodotti e sui consumatori.
C'è molto da riflettere.
Stasera, alle 8 italiane, il mondo ne saprà di più.
Ma nemmeno alla Marvel sono capaci di fare +2.5% con un fumetto!

Ma cos'è l'"I Sì Tì"?

Oggi ho ascoltato Massimo Buscemi, assessore per la Regione Lombardia.
Mi parlava, in italiano, di I Sì Tì.
Pensavo si trattasse di un acronimo, ECT.
Invece parlava dell'ICT.
E con tranquillità spiegava che la Regione va a raccogliere fondi
dell'Unione Europea destinata a regioni del sud, mettendo a
disposizione personale e competenze lombarde.
Complimenti vivissimi!

Segno dei tempi

Siccome in questo periodo sono in costante litigio con il marketing
editoriale, segnalo con favore il fatto che The Indipendent non vende
più i DVD con il giornale, ma fa scaricare i film gratuitamente dal
proprio sito.
Qualcuno, quindi, si rinnova!