mercoledì 31 dicembre 2008

Il 2008 finisce

Latitavo un po' dal blog... mea culpa.
Lascio il 2008 con un post su cosa mi è piaciuto e cosa no della tecnologia di quest'anno.
Ovviamente considerazioni personalissime.

Mi sono piaciuti

HTC Diamond e Palm v500, il primo perché ha aperto la strada ad altri cellulari touch, tra cui merita menzione l'Omnia di Samsung, mostrando che è possibile contrastare l'iPhone con un cellulare vero. Il Palm, invece, per il rapporto qualità prezzo assolutamente fantastico.

Mesh, di Microsoft, un sistema che permette di condividere e sincronizzare facilmente più computer attraverso internet (tra breve anche contenuti per i cellulari, altro che MobileMe di Apple, che per altro ricorda Windows Me).

Samsung NB10, il netbook che reputo definitivo per completezza ma anche per durata batterie e resistenza.

Identity Management: basta con il fare in continuazione il login ai siti, una sola volta, o due al massimo e accedi ai servizi (google, Facebook, live, ...)

Social networking: adesso è la parola chiave, ma è evidente che gli italiani, nel 2008, non sono riusciti a farne a meno.

Il negozio dedicato alle applicazioni per l'iPhone: Apple ha dimostrato per la seconda volta che si possono creare sistemi eccezionali per distribuire contenuti.

Ubuntu 8.10: ancora non è un sistema operativo per tutti, gratuito e completo, ma è davvero sulla buona strada.


Non mi sono piaciuti

Servizi di Home banking italiani: troppo macchinosi, poco pratici e, diciamolo, troppo dedicati ai tecnici informatici!

L'iPhone, nel senso che l'edizione europea è stata, a mio avviso, deludente perché poca l'innovazione rispetto alla prima versione e mancano troppi elementi che ormai troviamo abitualmente nei cellulari.

I Mid computer (senza fare nomi, quello distribuito da TIM e realizzato da BenQ): prodotti di cui si fatica a capire il target e la funzione. Secondo me manca poco per avere un'idea buona, ma quel che manca è tantissimo!

Il Blackberry Storm: troppo poco Blackberry e troppo poco iPhone. Anche qui l'idea c'è, ma è acerba.


Buon 2009 a tutti.

mercoledì 17 dicembre 2008

Ho giocato con Surface

Oggi ho potuto giochicchiare un po' in libertà con Microsoft Surface.
Direi che il prodotto è più che ottimo, veloce e le applicazioni sono semplici, intuitive ma che possono sviluppare moltissime potenzialità.
Il fatto di averlo in centro a Milano è un bel passo in avanti.

Un po' di brevi

Siccome in questo periodo sono un po' sotto pressione e il tempo a disposizione è quello che è, segnalo qualche appunto.
 
Yahoo! Inbox tutta nuova assomiglia a facebook ma ha delle enormi potenzialità. E' un hub della vita digitale (e non) ed è un prodotto pensato da Jerry Yang (di cui si inizia a sentire nostalgia?). Non è solo mail, quindi, ma un unico approdo per le varie attività, applicazioni, idee... Promette bene.
 
Il bug di Internet Explorer ha riattivato la vita sostanzialmente monotona delle società che creano prodotti per la sicurezza informatica. Il pericolo è tangibile, si attende la patch (nella giornata di oggi), nel frattempo gioiscono Firefox e soprattutto Google con Chrome... Esiste una patch temporanea, non di Microsoft qui (spero il link funzioni, posto da BlackBerry...).
 
Gmail, intanto, ha da qualche giorno una nuova funzione, che permette di trasformare un messaggio in un documento di Google Docs. Non è una funzione essenziale per cui strapparsi i capelli, ma velocizza molte operazioni.
 
Personalmente ho vinto la mia battaglia con i call center di Vodafone e Microsoft, sebbene ci sia voluto un po', e sono convinto che i sistemi, sebbene rigidi, possano aprirsi ad aiuti che arrivano dal basso. E sì, in questo caso ero un semplice utente...
 
Ero alla presentazione in negozio del Nokia 5800 Xpress Music, il Tube e sono rimasto colpito da quanto le persone lo conoscessero nei dettagli.
 
Ricevo un sacco di inviti a intervenire a tavole rotonde: costo poco, forse è per quello, ma vado volentieri dove c'è qualcosa di significativo da dire (non da parte mia, si intende ;-) ) o da ascoltare. Basta che non mi si definisca come un Community Manager.
 
 

giovedì 11 dicembre 2008

Quasi 5 milioni

In questo momento facebook sta raggiungendo i 5 milioni di iscritti in Italia.
Ovviamente attivi.
Una cifra che mette un po' di spavento, ma che dimostra come un servizio, la moda e la creatività possano fare esplodere le cose nell'epoca di internet.

Videogiochi responsabili

i videogiochi sono anche quest'anno un cardine dei regali di natale.
Domenica scorsa, nella puntata di NetC@fè c'era ospite Vera Slepoj che parlava dell'argomento in modo pacato ma deciso.
E' un argomento che mi sta particolarmente a cuore da sempre, da ancor prima di essere diventato papà e credo di impegnarmi il giusto per far comprendere a tutte le persone, ragazzi compresi, i pregi e i difetti dei videogiochi e di divulgare le informazioni che ritengo corrette.
Lascio il video della discussione (qualità pessima).

Oggi incontrerò l'Aesvi a una conferenza su questo tema. Avevo poco tempo a disposizione, ma ho pensato che fosse giusto ritagliare lo spazio in una giornata affollatissima di impegni.
Perché è sempre bene informare ma è doveroso essere informati.

martedì 9 dicembre 2008

Ces 2009

Questo CES 2009 è all'insegna della TV, o meglio, del video in generale.
Esce un po' di scena l'informatica classica perché al centro della scena dell'elettorncia di consumo torna prepotentemente la TV.
Un trend in atto da un po' e che ha preso un'accelerazione molto spinta negli ultimi mesi.
Di certo le console di gioco, che si attaccano alla TV, stanno avendo successo e quindi è normale che il mercato presti attenzione.
In Italia finiremo con avere un decoder in più, se la joint venture tra Rai e Mediaset (con Telecom a fare da garante al patto) porterà sul satellite un'altra offerta antagonista a Sky.
C'è spazio di manovra?
 

giovedì 4 dicembre 2008

Sul Dossier+ Hi-tech e design de La Stampa di oggi

Segnalo qui il link al Dossier+ del La Stampa in edicola oggi. Una vetrinona di Natale di prodotti e tecnologie che graficamente è quello che è, ma che alla fine mi soddisfa.
 
Lascio qui l'editoriale, giusto perché mi piaceva l'idea, su di un generalista, di parlare in modo semplice e coiciso di concetti destinati a cambiare il mondo, digitale e non.
 
Dalla tecnologia "social" alla rivoluzione "cloudy"
 
Gli smartphone che contengono tutto il tempo libero, i piccoli netbook collegati alla rete, i giochi per la tv e il cellulare... ma il futuro è stare su una nuvola
GIGI BELTRAME
 
Social è diventata la parola d'ordine di questo periodo. La si lega a tutto, non solo a Facebook. E l'elettronica di consumo sfrutta abilmente questa parola. Social sono i telefonini, ovviamente sono social i computer, social le videocamere, ma diventano social le tv e i gadget elettronici. Cosa significa in realtà, anche dal punto di vista tecnologico, la parola «social»? I social network sono reti che mettono in collegamento le persone in modo virtuale. Sono sistemi che, in pratica, permettono di incontrarsi come se si trattasse di una piazza o di un bar. Ma la rivoluzione sta nei contenuti: oggi tutti sono in grado di pubblicare i propri video, le fotografie, ma anche le raccolte musicali e, più in generale, ogni attività che si può svolgere nel tempo libero in pochi minuti. Ogni dispositivo elettronico oggi permette di inviare i propri contenuti su YouTube, per esempio, o servizi come Picasa o Flickr. I cellulari sono in grado di connettersi con MySpace, Facebook, Spaces o Netlog. E tutte le persone hanno il bisogno di vedere contenuti nuovi, di crearne, ma hanno l'irrefrenabile necessità di commentare tutto ciò che accade. Protagonisti per cinque minuti, si diceva in passato pensando alla tv, ma i social network stanno cambiando rapidamente le regole del gioco.
L'elettronica di consumo, quindi, diventa un elemento importante nella vita sociale di ciascun individuo e sta trasformando anche le modalità di vendita dei prodotti. Prodotti che devono essere necessariamente accattivanti, sia esteticamente sia a livello d'uso. Devono poter mostrare la personalità di chi li usa, devono essere un punto fermo nella quotidianità. Pensiamo a prodotti come gli smartphone che stanno letteralmente trainando il mercato della telefonia. Con l'arrivo dell'iPhone si è scoperto che un cellulare può essere uno strumento che raccoglie tutto il divertimento e la vita privata di una persona, con la musica, i video, le foto e anche la Rete.
Internet è oggi sempre con noi e i tassi di crescita delle connessioni mobili sono veramente incredibili, impensabili anche solo tre anni fa. Social si diceva, e il social è entrato in salotto. La tv non è più quella di una volta, la vediamo da schermi grandi. Ma la tv oggi si collega facilmente a una console di giochi o a un lettore dvd o Blu-ray che a sua volta è connesso a Internet. La televisione del salotto ci mette in contatto con gli amici, si può giocare insieme a loro, magari in quattro con la console, o in modo virtuale, ognuno da casa propria.
E le tv stanno scoprendo anche Internet direttamente, mostrando contenuti presenti sulla Rete che verranno veicolati sulle tv grazie a piccole chiavette intelligenti. Si svilupperanno giochi per le tv, come è accaduto per i cellulari, e si vedranno direttamente le fotografie dalla chiavette di memoria. Una rivoluzione è in atto e l'elettronica di consumo, in tempo di crisi, rappresenta anche un sistema per risparmiare. Infatti, i prezzi medi di quasi tutti i prodotti negli ultimi mesi sono sensibilmente calati, a parità di prestazione, e addirittura sono nati nuovi segmenti di prodotti, quali i netbook, i piccoli pc che possono funzionare egregiamente se collegati a Internet. Novità che stanno piacendo moltissimo ai consumatori italiani, appassionati di tecnologia ma anche di design. Perché sono prodotti piacevoli alla vista e assolutamente funzionali. E il design attrae sempre più stilisti di moda alla tecnologia, tanto che oggi non ci stupiamo più nel vedere un televisore firmato da Giorgio Armani o un telefonino da Prada.
Oggi la parola l'ordine è social, ma nel prossimo periodo la parola di moda diventerà «cloudy», ossia sulla nuvola. Tutti i dispositivi elettronici dovranno poter interagire con Internet, vista sempre più come una nuvola (da qui il termine) che eroga servizi. L'elettronica di consumo si è accorta da tempo di questa rivoluzione ed è già pronta a coglierne le opportunità. Per l'industria, ma anche in termini di servizi per le persone che acquistano oggetti tecnologici.

mercoledì 3 dicembre 2008

Facebook e la Camera dei Deputati

Domani qualcuno va a parlare ai deputati di come Facebook possa essere d'aiuto alla politica.
Mi manca un pezzo.
Nel senso che mi sarebbe piaciuto trattare l'argomento sul prima e sul dopo.
Infatti Obama (o il suo staff) è uscito dai Social Media dopo le elezioni.
Solo che non lo dice nessuno.
Io l'ho già detto.
Gli americani se ne sono accorti. Sono in luna di miele, ma se ne sono accorti.
E poi penso sempre a quei pirla di italiani che sul loro profilo di Facebook scrivevano che erano andati a votare per Obama.
Questo è marketing politico.
Io avrei parlato di quello.
Ma in qualsiasi caso iniziamo a parlarne che va già benissimo.

martedì 2 dicembre 2008

I pirla e l'ICT

Ma ci rendiamo conto come la pubblicità dipinge l'italiano maschio medio?
Partiamo con Ciccio e Ciccia.
Passiamo per quello che con la chiavetta gira e mette in moto.
Tocchiamo la Lucianona che rifila un due di picche da 300 euro.
Giungiamo a De Caro che è il papà tonto che paga tanto.
Bel ritratto, davvero edificante.
Complimenti.

Mi sa che Nokia ha imparato la lezione

Nokia ha sofferto moltissimo in questo periodo l'avanzata degli smartphone e dei servizi.
Ha preso delle dure facciate, sebbene abbia retto in termini numerici.
Adesso al Nokia World di Barcellona ha presentato il suo smartphone, N97, con uno schermo degno di questo nome, da 3,5 pollici e con una tastiera estesa.
Sembra un po' ingombrante, ma è il cellulare pensato anche per collegarsi al web in ogni momento e in ogni situazione.
Dipenderà poi dal browser che monta.
Poi ci sono i servizi.
Mappe, mappe e mappe, musica e condivisione e soprattutto le mail, con il servizio Mail on Ovi, perché è lì che si gioca buona parte della battaglia.
Ripeto: il browser mobile è il punto di forza o di debolezza dei cellulari: iPhone per navigare e ascoltare la musica è quasi imbattibile, il compromesso HTC è certamente vincente.
Nokia si è risvegliata. Un buon segno.
Il mondo mobile è all'inizio della trasformazione, lo ripeto sempre e in ogni momento.
Occhi aperti.
 

lunedì 1 dicembre 2008

Il genio del marketing

Ho fatto gli auguri a Negroponte attraverso Facebook.
Ebbene, mi ha inviato un messaggio personale così:

If you really want to wish me happy birthday, go to Amazon and give a laptop.
Even better and less expensive, tell friends.
If you have not seen this ad on TV, take a look: video
You know about One Laptop per Child. You probably don’t know nearly 500,000 children now learn, play, read, compose, program and connect in poor, remote places from Rwanda to Mongolia


Un grande.
Ecco un uso alternativo di Facebook.

venerdì 28 novembre 2008

Black Friday

Chi mi conosce sa che sono molto attento a come va il black friday, il primo giorno degli acquisti degli americani. Per chi non lo sapesse, è quel giorno che arriva dopo la mattanza dei tacchini che, se messi tutti in fila, farebbero il giro del mondo all'equatore in 500 uno sopra l'altro (per visualizzare la scena, è un muro alto 300 metri lungo 40mila chilometri!).
Quale sarà il regalo tecnologico del 2008?
La gara è aperta e non ho una risposta, sebbene richiesta.
In Italia Vodafone scommette sullo Storm (Blackberry) e ieri ha dato una dimostrazione di forza a Milano.
Ci sarà l'Xbox, rinnovata anche nel prezzo, e la Wii: la PS3 è proprio considerata la terza scelta... chi l'avrebbe detto un paio d'anni fa?
E poi i nettop la faranno da padrone.
Controllerò i primi segnali.
Apple ci prova, ma quest'anno ha poco appeal, puntando su iPod e computer, soprattutto dopo che si è saputo che l'HTC Diamond ha venduto tre volte l'iPhone e che ha dei clienti maggiormente soddisfatti (non al 100% e io, sebbene sia contento, sono tra questi),
A Milano Microsoft mostra la sua tecnologia a Porta Venezia. Una critica devo proprio farla: un'azienda che investe per crearsi un temporary store nel 2008 non può pensare di farlo in un fortino.
Infatti, è in un posto dietro delle sbarre, mura spesse, un labirinto all'interno, totalmente privo di vetrine.
Chi ha visto gli store Apple comprende subito la differenza: vista da fuori (spettacolari anche chiusi), grandi spazi, luoghi d'incontro, discrezione del personale.
Microsoft Italia è al primo esperimento, va bene, ma come spesso accade a questo genere di iniziative di apertura dell'azienda (ci metto anche mclips.it) cade su aspetti estetico-pratico-relazionali.
Si rifarà.

giovedì 27 novembre 2008

Twittiamo?

Twitter è un fenomeno interessante.
Sebbene poco funzionale, ha saputo svilupparsi intorno alla teoria del
messaggino, una sorta di SMS inviato a chi ha voglia di leggertelo.
Poco funzionale perché non si integra in un contesto. Ma questa è
anche la sua forza e la filosofia che sta dietro al servizio.
Filosofia: questo è quello che vedo principalmente mancare a molti
progetti e servizi internet che si vogliono far chiamare 2.0 ma che
invece sono molto arretrati o, addirittura, non intravedo un modello
di business.
Adesso vanno di moda quelli pensati per le aziende, spazi dove
discutere online. Dubbia utilità per come li vedo nascere ed è per
questo che da qualche progetto prendo le distanze, sebbene ne possa
essere stato coinvolto.
Torno a Twitter. 500 milioni di dollari rifiutati, un'offerta di
Facebook ritenuta inacettabile. Non credo per la cifra, quanto per
l'idea che c'è dietro ai due servizi, troppo diversa.
Forse è anche un problema di cifra, nel senso che era finanziaria e
non frusciante, ma in fondo non lo sparemo mai e con la Borsa che va
avanti così quest'offerta è difficilmente superabile.
In qualsiasi caso, chi ha scritto di Obama e Twitter ha ricevuto una
brutta sorpresa. Da giorni il politico non scrive più.
Una delusione cocente.
La sua prima.
Obama non parla più di tecnologia. Forse ha altro a cui pensare. Ma se
fa così oggi che ancora non è il presidente, dal 20 gennaio cosa
accadrà?

mercoledì 26 novembre 2008

4.1 mio di utenti Facebook in Italia

Una crescita che non si arresta: 4.150.000 di utenti, porto i figli a
scuola e mi parlano di Facebook, al lavoro si parla di Facebook.
Direi che si tratta di un fenomeno che va ben oltre la moda.
Il social networking è qui per restare, si dice. Io ne sono convinto,
cambieranno le cose, ma è evidente che c'è qualcosa di intrigante
nella piega che ha preso FB in Italia.
E probabilmente è un canale da sfruttare.

martedì 25 novembre 2008

Lo stato dell'arte dei notebook

Siccome si fa un gran parlare dei netbook, nettop e via di seguito, parlerei dello stato dell'arte del PC per chi deve lavorare in mobilità tutto il giorno.
Questo Portegé di Toshiba è leggerissimo, potente, completo e ha una durata delle batterie incredibile.

lunedì 24 novembre 2008

Se 100 milioni sembran pochi

Yahoo si è sbarazzata di Kelkoo. Premesso che cercherò di saperne di più prossimamente, la cifra che gira è di 100 milioni di dollari.
Molti sono scandalizzati dal prezzo basso, certamente meno della cifra sborsata per l'acquisto.
Ricordiamo che Kellkoo è un'azienda europea, per cui nella scelta di Yahoo potrebbe aver avuto un peso significativo la non appartenenza agli USA, ma non si può dire.
Di certo Yahoo non sta facendo niente, in questo momento, per non dimostrare a tutti che sta attraversando una pesantissima crisi e che non ha un briciolo di strategia.

venerdì 21 novembre 2008

Ziif-Davis e i giornali

Tempi grami per la stampa specializzata (informatica).
Una pietra miliare, PC MAGAZINE non avrà più un'edizione cartacea.
La Ziff Davis ha deciso di chiudere la testata e di passarla online, evitando costi di stampa e distribuzione.

La battaglia degli antivirus

La dichiarazione di Microsoft di mettere a disposizione degli utenti, in forma gratuita, un sistema di sicurezza dei PC ha messo in allarme l'intera industria, tanto che ci sono dichiarazioni ufficiali da parte di tutti i produttori.
Rifletterei su due cose.
La prima: la penetrazione di OneCare, l'attuale offerta di Microsoft è piccola. Il motivo non è il costo, ma le scarse prestazioni della soluzione. Inefficace e inefficiente in tutti i test indipendenti rispetto ai concorrenti.
Certo, se fosse gratuita avrebbe una penetrazione migliore, è chiaro, ma esistono antivirus freeware di gran lunga migliori e che non appesantiscono le prestazioni della macchina.
La seconda: considerato che una soluzione di sicurezza è necessaria per ogni computer, mi pare evidente che il costo deve sensibilmente calare, perché stiamo parlando di qualche centinaio di miloni di installazioni per i grandi nomi. A prezzi popolari e a fronte di una comprovata efficacia, le soluzioni gratuite avrebbero difficoltà ad emergere. Anche se si chiamano Microsoft.
C'è poi un ultimo aspetto: quando si vuole disinstallare un antivirus si va incontro a una serie di problemi enormi. Sarà il caso di porre rimedio a questa situazione, soprattutto se si vuole andare verso una semplificazione delle procedure.
In nome degli utenti, sia ben chiaro.

giovedì 20 novembre 2008

I temi di Gmail

I temi grafici di Gmail sono una futilità totale, ma di quelle che piacciono.
Ho scelto personalmente la scrivania come tema e mi piace molto l'idea di personalizzarmi uno spazio molto personale e intimo come la posta elettronica.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno inviato messaggi ieri, in relazione al post sull'ignoranza e il marketing.
Mi ha colpito più che altro una cosa: c'è un post gemello, di Mauro Lupi, che dice più o meno le stesse cose che dico io e la cosa sconcertante è anche il tenore dei commenti, molto, ma molto, simile.
C'è una linea invisibile che collega i pensieri su questi temi?

mercoledì 19 novembre 2008

Aziende, marketing, social media e ignoranza

Leggevo il DailyNet di oggi, non capita spesso ultimamente.
Mi sono imbattuto in una frasce che mi ha letteralmente mandato su tutte le furie.
Ted McConnell, responsabile del marketing di Procter & Gamble, mica della pizza e fichi corp, non si riesce a spiegare come mai si definisce Facebook un consumer generated media (!).
Cos'è un consumer generated media? Così, tanto per chiarircelo tra di noi, Mr McConnell? Non è una piattaforma che permette a chiunque di generare dei contenuti che possono essere usufruiti da altri? Facebook è tanto di moda, ma non è mica l'unico caso, anzi.
Ma va oltre, dichiarando che i consumatori non avevano intenzione di creare un media, ma semplicemente di parlare tra loro (!).
Molte invenzioni sono state pensate per uno scopo e poi utilizzate per un'altro, non è mica la prima volta, basti pensare agli SMS. Il sistema funziona. Che i consumatori fossero all'inizio consapevoli oppure no non è un elemento significativo. Il parlare tra loro probabilmente si è dimostrato un sistema inefficiente per un contenitore come Facebook, e quindi gli utenti hanno utilizzato e apprezzano la possibilità di scambiarsi anche informazioni più evolute (foto, filmati, link, ...).
La frase più bella è questa: i social network non hanno il diritto di guadagnare dalle conversazioni tra gli utenti (!).
Partiamo da un presupposto preciso: se uno mette in piedi una piattaforma, o comunque un servizio su internet, ha tutto il diritto di guadagnarci sopra. I modi sono due: o si fanno abbonare gli utenti o si cerca di fornire l'accesso gratuito a patto che l'utente osservi della pubblicità.
Un tacito accordo tra utenti e fornitori di servizi che fino ad oggi ha funzionato ed è probabilmente il modello di business che funziona di più.
Negare questo presupposto, nel 2008, Q4 2008 per l'esattezza, mi fa venire i brividi. Se una persona che ricopre un ruolo così importante in un'azienda così importante e attiva, mi chiedo cosa possa pensare una mezzacalzetta qualsiasi che si occupa di marketing, soprattutto in Italia.
Qui non è che mancano le basi, non è che siamo all'ABC, ma ci troviamo di fronte a dei casi umani. Mi auguro, davvero, che siano dei casi isolati, ma mi chiedo anche se posso fare qualcosa, se possiamo fare qualcosa, per cambiare la testa di questa gente.
Non si tratta di gap culturale, qui la cultura non c'entra proprio niente.
Bisogna darsi da fare.

Lo sto già aspettando

Si chiama TouchSmart tx2, è un tablet PC con tastiera, sembra
abbastanza potente ed è multitouch.
Lo aspetto con una certa ansia!

martedì 18 novembre 2008

Yang: la via del ritiro

Non ha portato Yahoo a Microsoft nel momento giusto, oggi paga e lascia l'azienda che ha creato.
Queste sono le regole del mercato finanziario e delle aziende USA. Non voglio giudicare se sia giusto o sbagliato, ma è evidente che sono stati commessi degli errori, quanto in buona fede e quanto in mala fede non è dato saperlo, e i manager pagano, anche se sono stati loro a creare l'azienda e quindi la ricchezza, o meglio, il valore.
Questa vicende deve servire come insegnamento e come monito, perché è evidente che con il senno di poi Yang ha sbagliato, ma se non ci fosse stata una grande crisi economica che ha il suo fondamento sulla finanza, le cose staremmo a raccontarle nello stesso modo?
Nel business, come nella vita, serve anche una componente esterna, che si chiama fortuna.
Yang, dopo tutto, è stato anche sfortunato, oltre che malconsigliato.
Adesso siamo sicuri che Microsoft sia ancora interessata a Yahoo?
E se l'intesa con Google fosse andata meglio?
Con i se e con i ma non si va in Borsa.

lunedì 17 novembre 2008

Linea di comando

Lascio un video di un servizio che entrarà in beta a dicembre.
Si tratta di un servizio su web che permette, tramite linguaggio naturale, di reperire informazioni.
Esempio: check news, check Weather e via di seguito.
Non sarà rivuluzionario, ma certamente rende più semplice l'uso del web soprattutto per i dispositivi mobili.
Google, con il suo motore di ricerca, sta già andando verso questo genere di risposte a domande generiche, solo che rimanda a pagine web. Qui rimanda a feed rss.

Kwyno / Beta Announcement from Kwyno Development on Vimeo.

venerdì 14 novembre 2008

E' tutto più social

Caspita, è tutto più social.
Ormai non vai a conferenza stampa o a un evento che non ti senti riecheggiare nelle orecchie la parola social, il più delle volte a sproposito.
Solo questa settimana ho contato nella mia email almeno 24 siti o servizi social!
Ovviamente non li ho verificati tutti, mica sono scemo, ma da quei pochi che ho aperto mi pare che di social, inteso come interazione con gli altri ci sia ben poco oltre i commenti.
Non ci siamo.
Credo che la battaglia per un posto al sole in questi ambiti stia finendo a favore di una guerra tra grandi nomi.
Microsoft ha capito che i servizi di social networking sono qui per restare e ha presentato le proprie novità, per altro future, che vanno verso una fortissima integrazione tra prodotti e servizi di terze parti.
Google è impegnata a cementare i dati ecnomici e quindi a sperimentare nuovi modelli di business per Youtube, per esempio, ma anche sul fronte dell'adwords per i social network, più che puntare sui servizi.
Yahoo è un po' alla finestra, cause note, e rischia di perdere il treno.
MySpace sembra accelerare sulle proposte e facebook non sta di certo a guardare, sebbene la sua crescita (da noi mostruosa) proceda a macchia di leopardo in giro per il mondo.
Insomma, non è detta l'ultima parola, ma questo non è più mare per i pesci piccoli.
O per i presunti grandi.

giovedì 13 novembre 2008

Qualche riflessione sul mercato dei Netbook (nettop, ...)

I netbook PC sono il successo del momento.
Costano poco, funzionano bene, sono facilmente trasportabili. Ma non sono dei PC veri.
Nel senso che non possiamo montarci un software, non possiamo vederci un DVD, non riusciamo a modificare una foto, non riusciamo a montare un video, non riusciamo a fare tante cose.
Sono prodotti che vanno benissimo per navigare in internet e hanno bisogno di essere sempre connessi.
ideali anche in ambito lavorativo, laddove non si necessità di potenza di calcolo per rielaborare un foglio di excell piuttosto grande o si devono semplicemente inserire e controllare degli ordini.
Sono, in pratica, un PC di scorta, da affiancare a un PC vero. E non ne faccio una questione di sistema operativo più o meno potente.
Ne faccio un problema di utilizzo pratico.
Va bene per un po' di cose, ma non per tutto.
Il problema è che le persone non lo capiscono e li stanno acquistando come PC di casa, come primo PC.
Questo avrà certamente un impatto fortissimo sulle persone e condizionerà il mercato dei PC per i prossimi mesi.
Chiudere gli occhi o far finta di non capire non ha molto senso: i netbook servono per chi vuole usare sempre e comunque la rete. Il futuro certamente va in questa direzione, verso le applicazioni sulla nuvola, ma intanto noi viviamo questo momento.
 

mercoledì 12 novembre 2008

Gmail e le videochiamate

Ieri ho ricevuto una videochiamata su Gmail.
Avete letto bene, mi si chiedeva di chattare usando la webcam.
Così mi sono accorto della novità.
Se ne poteva fare a meno?
Ho provato a farne immediatamente una, senza successo.
Probabilmente la funzionalità è già presente, ma la stanno attivando solo su alcuni account, come sempre accade.

martedì 11 novembre 2008

Il negozio del futuro

Il negozio del futuro avrà schermi alle pareti, interattivi e che funzioneranno anche sulla vetrina quando è chiuso.
Lo ripeto da 10 anni (facciamo 15?).
Adesso è presente in un po' di punti vendita a Milano e mi sembra carino mostrarlo qui e sul web, preso da Netcafé di domenica scorsa.

lunedì 10 novembre 2008

venerdì 7 novembre 2008

Sarà

Sarà la serata con Microsoft, sarà l'aver visto amici di lunga data, sarà l'aria di gaming e divertimento, ma la storia che Yahoo adesso pensi a Microsoft mi fa veramente ridere.
L'azienda sa perfettamente che è destinata a un certo destino e che è un boccone appetito solo da Microsoft (in questo momento).
Sarà che è una figura di "palta" notevole, ma non riesco a non pensare a un'altra azienda che non ha voluto capire il proprio destino e quindi si è messa in mano a un fondo.
Sto parlando di Sun.
Sarà anche la paladina del software libero, sarà l'impresa di Java (su tutto), ma è in uno stato tale che mette quasi tenerezza.
Sarà la nostalgia (ci voleva), probabilmente, ma vedo Sun un'azienda che verrà ben presto smembrata e venduta ai migliori offerenti.
Tutto perché non ha capito qual era il proprio destino e non ha colto le occasioni.
Sarà la vicenda Sun ad aver convinto Yang a cambiare idea e abbracciare i nemici.
Sarà quel che sarà (ma non è che Lips mi abbia bruciato qualche neurone tra i pochi che mi rimangono?), come sempre.
Ma è curioso che le aziende ICT non imparino mai niente dalle altre imprese, no?
Eppure si dicono tutte così esperte nell'aiutare le altre imprese a fare business.
C'è da farsi delle domande?

giovedì 6 novembre 2008

Microsoft consumer: che botta!

Microsoft ha creato una nuova divisione consumer e online. La notizia non è nuova, è una decisione della corporate nota da luglio.
Ieri ho conosciuto il general manager, passato costruito in Russia, un mercato che è cresciuto con tassi incredibili.
Non è italiano, ma nato in Svizzera.
Mi chiedevo questo: come mai Microsoft Italia deve mettere il proprio business in mano a uno svizzerotto che viene della Siberia?
Chiaramente è una forzatura la mia, ma è chiaro il messaggio: focalizzarsi sui risultati in questo momento cruciale per la storia dell'azienda.
E stiamo parlando di una country che, soprattutto per l'online, ha portato risultati eccellenti.
E' il segno dei tempi, lo scenario sta cambiando, molto più rapidamente di quanto ci stiamo rendendo conto realmente.
E lo scenario nei prossimi mesi cambierà ancora, vuoi per i servizi sempre più spostati sul web, vuoi per la crisi economica.
Quelli attenti stanno affilando le armi!

mercoledì 5 novembre 2008

Storia di ordinaria incapacità

Ieri sera pioveva. Nulla di che.
I mezzi non arrivavano. Nulla di che.
Mi chiedo però il motivo per cui l'ATM di Milano, avendo installato pensiline elettroniche, non le usi per comunicare con i clienti invece di usarle solo per raccattare pubblicità.
Vergognosa la scritta di attesa di un tram che passa da 4 a 6 a 8 minuti e poi il tempo d'attesa sparisce.
La tecnologia c'è, le persone no.
E non è una questione di cultura, questa è una questione di incapacità, che è tutta un'altra cosa.
Purtroppo questo non è un caso isolato, per fortuna non è nemmeno un esempio, ma è il modo con cui troppo spesso le aziende dimostrano di non saper usare la tecnologia che hanno a disposizione.
Un peccato.

martedì 4 novembre 2008

Ubuntu 8.10 e UMPC

Ho finalmente provato la versione di Ubuntu pensata per gli Ultra Mobile PC.
Il prodotto funziona bene, soprattutto su una macchina come il Q1 di Samsung che ha un processore lento e poca memoria.
Siamo ancora abbastanza lontani dall'eccellenza, ossia da una macchina performante, perché offre il minimo sindacale delle applicazioni, ma siamo sulla buona strada.
Come sempre, dico che questi sistemi Linux sono ottimi per gli istituti scolastici (quanti usano ancora il mio ItalianKnoppix!) ma che per la vita ipermultimediale che ormai facciamo tutti non è ancora all'altezza per combattere con Windows XP.
Non perché sia limitato tecnicamente, perché non lo è, ma perché Linux non è ancora sufficientemente semplice per un utente base, che già trova difficile Windows che è abbastanza guidato.
Ubuntu 8.10 ha fatto dei passi in avanti giganteschi, ma rimane un prodotto di nicchia.
Una bella nicchia.

lunedì 3 novembre 2008

venerdì 31 ottobre 2008

Ringrazio la Siae

La Siae propone di mettere una tassa sulle connessioni internet veloci.
Premesso che già ogni volta che acquisto un CD e un DVD registrabili per memorizzare foto e filmati dei miei figli per produzione personale vanno, in percentuale a Michael Jackson è una cosa disgustosa oltre che ingiusta, adesso si sta esagerando.
Tassare internet dando per scontato che se hai una connessione sei un pirata è una pratica vergognosa, una presunzione di colpevolezza assurda e totalmente inacettabile.
Un vero oltraggio.
 

giovedì 30 ottobre 2008

Social Network e applicazioni

Le applicazioni di terze parti sono croce e delizia per i siti di social networking.
Il motivo è semplice: spesso inutili, dannose, perditempo.
Eppur qualcosa si muove.
Avevo detto che stavo dando una mano a degli amici per delle applicazioni su MySpace e Facebook e le cose procedono.
Qualcuna l'ho creata anch'io.
E' piuttosto facile realizzare qualcosa, è alla portata di tutti.
Adesso anche Linkedin ha aperto alle applicazioni, che si prefigurano rivolte al business.
Credo che terrò sotto osservazione questo mercato con maggiore attenzione.

mercoledì 29 ottobre 2008

Ancora su Microsoft

Ieri mi avete bacchettato su OpenID, che ho definito come il sistema di Google tratto in inganno dal fatto che BigG se n'è "appropriata" adottandolo e soprattutto, adottando il creatore in azienda.
A parte questo errore, mi preme sottolineare il fatto che Azure e Windows 7 sono passati molto in sordina sui media, non solo italiani.
In fondo stiamo parlando del primo sistema operativo pensato per la rete e per le applicazioni in rete, legato a sistemi di sviluppo efficienti, e della nuova generazione del sistema operativo più utilizzato (con una quota imbarazzante) dei computer.
Argomenti che non interessano a nessuno?
Non credo proprio.
Parto dal primo. Microsoft si getta nella mischia dei data center con i muscoli dei propri applicativi (SQL; EXCHANGE,...). Ma soprattutto con sistemi per creare applicazioni per la nuvola, come si dice oggi, che permettono di velocizzare la realizzazione della soluzione finale.
Chi programma in PH e in Python, linguaggio adottato da Google per Google Apps, sa benissimo il tempo che perde dietro al debugging di codice che non solo è complicato, ma non permette di di visualizzare le operazioni passo passo se non attraverso l'uso dell'"echo" delle variabili a video.
Microsoft è ben conscia di questo vantaggio e certamente investirà molto nei data center confidando sul fatto che un'applicazione scritta con Visual Studio per stare su un server o su dei client sia facilmente trasportabile sulla rete.
Azure supporta C#, come linguaggio, ma mastica tranquillamente il C e VisualBasic.
Essendo un sistema aperto, immagino che a brevissimo escano versioni per PHP e altri linguaggi.
Quindi Azure è un prodotto pensato per le applicazioni della rete che nasce dal basso, dalla necessità degli sviluppatori, indipendentemente dalla dimensione, di creare applicazioni che girino sempre (24 su 7) e che possano anche sopportare un sovraccarico.
Ne vedremo delle belle, soprattutto con il modello di business che, tra le opzioni, prevederà la pubblicità come sistema di pagamento.
Windows 7 non portava niente di nuovo, lo si sa da tempo.
Ma è un Vista molto più efficiente e semplice, molto più rapido e furbo.
Sebbene lontano da una parvenza di sistema operativo stabile e definito, ha un'interfaccia grafica più semplice e si connette in rete, domestica e a internet, in modo migliore.
Fronzoli, si dirà, ma non troppo, nel senso che quello che si richiede ad un computer, indipendentemente dal sistema operativo, è di funzionare, essere veloce e intuitivo.
"Seven" ha fatto grandi passi in avanti sotto questi aspetti, ma immagino come se la stiano ridendo a Redmond del fatto che qualcuno su internet sta già osannando il nuovo sistema, che in realtà è quella che consideravano una ciofeca come Vista con qualche variazione sul tema.
Non fraintendetemi, qualche novità c'è, per utenti internet soprattutto.

martedì 28 ottobre 2008

Passport-LiveID-OpenID

L'identità digitale sta diventando un argomento centrale per il cloud computing.
L'apertura di Microsoft verso una creazione BigG mi fa riflettere: l'identità digitale unica serve, ma soprattutto Microsoft si sta veramente aprendo al mercato.

Azure e dintorni

Ieri Microsoft ha presentato Azure e l'iniziativa mi pare interessante per quanto riguarda la direzione che il mondo dell'informatica sta prendendo verso il cloud computing.
Due perplessità, che non riguardano l'approccio commerciale di Microsoft e nemmeno il rapporto con i partner (Matteo Mille ci ha dato un'overdose di informazioni).
La prima riguarda il modello di business totalmente da inventare per Microsoft, che oggi si trova a competere con Google e Amazon in questo mercato di servizi sulla nuvola, ma che di fatto sta costruendo i data center adesso.
La seconda è il rapporto tra il sistema operativo e la nuvola, cosa che ancora non mi è per niente chiara e che probabilmente avrà qualche delucidazione nella presentazione di Windows 7 oggi.
Quello che mi lascia un po' perplesso è, però, la piega internet centrica dell'industria del software, soprattutto in posti come l'Italia dove la rete non è sempre presente. Giusto per fare un esempio, ieri eravamo in un locale milanese per la presentazione e la connessione non garantiva banda sufficiente per visualizzare l'evento: è venuta in soccorso una chiavetta USB e una connessione internet mobile.
Credo che il problema di infrastruttura sia importante per il nostro paese, ma non solo per il nostro paese, per cui questo modello di business parte già con una serie di problemi.
Google se ne frega, come se ne frega del sistama operativo ma vuole solo creare il suo browser, Microsoft invece ha fatto la sua fortuna sull'informatica di base e oggi deve ripartire, non da zero certamente, ma dal basso.
Ultima considerazione: Exchange che migra sulla nuvola non lo vedo come un grosso problema, in fondo è ciò che BigG ha fatto con Gmail fornendo il servizio a operatori e aziende (Vodafone è un buon esempio). Gli esempi proposti, bluehoo tra questi, mi sembrano interessanti ma molto consumer.
Staremo a vedere.

lunedì 27 ottobre 2008

Microsoft e' azure

Il pomeriggio e' azure per Microsoft,una piattaforma di servizi.
Un Google apps con molta roba in più'.
E quando dico molta roba voglio dire prioprio molta roba in più'.
E con gli sviluppatori MS in più'.
Che non e' poco.

Altri appunti

Un periodo un po' strano.
Voglio solo scrivere alcuni brevi appunti di cose di cui non riuscirei a postare.
1) la PSP con nuovo firmware è uno strumento per il web formidabile.
2) Linux day: questo week end ho incontrato un sacco di gente che mi parlava ancora di Italian Knoppix e del fatto che nella loro scuola lo adottano ancora. Potrei farne una nuova e aggiornata versione... ma chissà quando!
3) Oggi c'è l'esordio di Ozzie al comando del timone dal PDC di Microsoft. Non so perché ma mi attendo delle grosse sorprese. Conto di fare un live blogging.
4) Netcafé sta avendo un grosso successo, almeno considerando mail e sms che mi arrivano personalmente. Bisognerà parlarne.

venerdì 24 ottobre 2008

Appunti sparsi di ottobre

Non avendo granché tempo, mi limito a scrivere alcune cose che mi sono appuntato e di cui avrei voluto parlare in questi giorni.
1) Google ha realizzato per gli sviluppatori un buon evento a Milano, buona partecipazione di pubblico. Interesse per le applicazioni sulla nuvola.
2) Ho provato il piccolo HP 2133, con processore C7 Via e sistema operativo Vista. Un prototipo, piccolo, potente, un po' lento, ma non so quanto sia da imputare a Vista che su un PC con 1giga e 2 di processore fa fatica a girare.
3) Il post sull'instant on ha avuto così successo che mi sono arrivati un sacco di messaggi. L'idea è stupida, ma probabilmente il risultato è soddisfacente per gli utenti di qualsiasi sistema operativo.
4) Sembra che ci siano le code per prendere il Google fonino: da qualche parte ricordo di aver letto che alcune di queste code per l'iPhone erano create ad arte (o a pagamento). Non mi ha sorpreso che Motorola cerchi di cavalcare Android, mentre mi ha sorpreso Facebook che lo ha definito di poco conto.
5) Lunedì pomeriggio Ray Ozzie parlerà del futuro Microsoft agli sviluppatori. Mi aspetto qualche fuoco d'artificio. Perché? Perché è la prima volta che parla da "grande capo" e perché probabilmente c'è proprio qualcosa da dire, oltre a Windows 7, quello che lo stesso Ballmer ha definito il Vista che funziona.
6) Conto TV, trasmettendo la partita criptata del Milan e anche quella della Sampdoria mi pare che abbia riacceso una vecchia passione italiana: vedere le partite sul web con sistemi p2p nelle lingue più strane.
7) Microsoft in mostra ai caselli di Porta Venezia a Milano da novembre: un flagship store o un temporary store?

giovedì 23 ottobre 2008

I commenti di Blogger non vanno

Da mesi mi lamento dei commenti di Blogger, non vanno, non li segnala alla fine dei post e chi scrive non li vede pubblicati.
Oggi, se scrivi un commento, devi usare solo la firma come anomino (se concessa dal tenutario). 
Il resto non va.

Correva l'anno 2001

Correva l'anno 2001, a ottobre usciva un prodotto nuovo, marcato Apple.
Era l'iPod.
Un prodotto da molti giudicato vecchio, inutile dannoso.
E poi con quel sito per la vendita delle canzoni quando tutti le scarcavano gratis...
Un successo planetario, tanto che sei anni dopo ne fanno un'edizione che può persino telefonare (mica sempre, ma ne ha facoltà).
Sono passati sette anni oggi, ma sembra un'era geologica.
Il web era molto 1.0, la bolla si era sgonfiata da poco e i modelli di business faticavano a emergere.
Questa è stata, a mio modesto avviso, l'ultima grande invenzione nel mercato dell'elettronica di consumo, invenzione non in termini di prodotto ma in termini di prodotto/servizio/utilizzo.
Si potrebbero citare anche altri casi, Wii, PSP, Xbox360, schermi LCD, fotocamere, ma nessuno con la stessa forza e lo stesso impatto.
Standard e personalizzabile allo stesso tempo, stiloso ma pratico, potente ma semplice.
Jobs purtroppo si è fermato lì.
L'industria probabilmente si era fermata prima.
Ma i consumatori e i negozi, come i giornalisti, non si fermano mai.
E anche in tempo di crisi le aziende devono vendere qualcosa.
L'iPod ha coniugato il sogno, l'idea e la sostanza.
E' giusto ricordarlo a dovere.
 

mercoledì 22 ottobre 2008

Instant on

Tra le funzionalità sbandierate di Windows 7, ma ancora non rpesenti nella pre beta, c'è l'instant on.
Funzionalità certamente gradita dagli utenti, è una di quelle cose che mi sono sempre chiesto perché non venisse implementata da nessun sistema operativo.
Infatti, quasi tutti implementano la funzione ibernazione o sospensione in modo più o meno efficiente da parecchio tempo.
Ma non sarebbe sufficiente creare una configurazione di sospensione a computer appena acceso e quindi avviarsi con tale configurazione, invece di caricare tutto e verificare tutto?
La cosa non è così difficile, anzi è banale, ma quanta corrente elettrica permetterebbe di risparmiare, per non parlare dell'usura dei dischi fissi?
Una soluzione così banale che ne parlavo già all'uscita di Windows 2000 e poi a Windows XP, ma non mi sono sottratto dal sottoporla a qualche distribuzione Linux.
Adesso in 7 secondi avvierà Windows 7 (come promessa). Io in 8 già oggi riattivo il mio portatile con Vista dall'ibernazione.
In quanto tempo si spegne, ovviamente non mi interessa.
Purché si spenga.

martedì 21 ottobre 2008

lunedì 20 ottobre 2008

Un prodotto interessante

E' un prototipo, è di Intel.
Ma certamente è un prodotto interessante.

E' un piccolo PC, fa parte della serie dei prodotti da portarsi in tasca, è piccolino, potente, touch e ha una forma assolutamente insolita.
L'avevano mostrato un anno fa, ora lo mostrano sul serio.

giovedì 16 ottobre 2008

Cacciapalle

Google come Apple controllerà i siti visitati dai possessori dei telefonini Android. Finora hanno negato l'evidenza.
Poi c'è un altro fatto: di telefonini ne hanno venduti 300mila, non un milione e mezzo, giungendo ad esaurimento.
Mi pare evidente che il web 2.0 sta creando una serie di problemi al marketing, tanto che si punta sempre più a spararla grossa, confidando sulla cassa di risonanza che arriva dal basso.
Il problema è che ci sono blogger e blogger, come ci sono giornali e giornali e quotidiani e quotidiani.
Un giornalista può bersi qualsiasi cazzata, salvo poi andarla a verificare. Lo stesso accade con i blogger: quelli bravi, quelli che non sono succubi di dogmi di fede, verificano.
Per T-Mobile un bello smacco, a me avevano detto che HTC non ne aveva prodotti così tanti: mi fido ma avrei verificato.
Qualche tempo fa ho fatto incavolare molti dicendo che Windows Mobile è il migliore sistema operativo per i cellulari, oggi grazie a processori potenti che supportano il peso del software.
Lo dimostrano i fatti, non le parole.
E Microsoft si sta crogiolando spostando la prossima versione al 2010 (versione 7 come Windows 7: anche qui c'entra il marketing?).
Il mercato dei cellulari sta cambiando, anche Nokia è in difficoltà, qualcuno cavalca l'onda del touch e degli smartphone, ma i numeri si fanno con i telefonini che telefonano e basta o poco più.
Il futuro è mobile, di questo ne sono certo, ma la strada è ancora molto da scoprire e credo che le classifiche dei costruttori potrebbero ancora mostrare qualche scossone.
Anche perché Apple non sta a guardare, e ha il fiato sul collo degli operatori europei.

Pirateria

Adesso come la mettiamo?

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica" - E così anche il ministro dell´Interno scarica gratis musica da Internet: «Si sceglie il sito - ha spiegato Maroni - e si riempie l´iPod. Capisco che bisogna trovare il modo di compensare i mancati diritti d´autore», ma intanto, «se lo può fare anche un ragazzino di 12 anni, non si può pensare di mettere tutti in carcere. Non è mica un reato». O forse sì. O forse no.

Forse scaricare musica è un peccato veniale, una leggerezza, una cattiva abitudine, oppure una grandissima comodità, una irresistibile risorsa tecnologica, una sfida al potere delle major. Forse è tutte queste cose insieme. In realtà, grazie alla legge Urbani - peraltro a suo tempo varata con il sì di Maroni - non s´è ancora capito, se è reato, ma la rivelazione fa notizia. Se perfino il responsabile del Viminale ammette di essere un pirata musicale, beh, c´è da credere che il governo stia per mettere mano alla materia. A meno che...A meno che l´uscita di Maroni non rientri nel novero del vaniloquio a sfondo auto-intimistico, delle confessioni interessate, del narcisismo strategico, dell´esibizionismo che i politici di questo tempo mettono in scena per sembrare più vicini, più alla mano, più ye-ye di quello che sono. E allora, per allontanare il malevolo sospetto, vale più un bel disegno di legge che l´ennesima intervista a Vanity Fair. (via Dagospia ).

mercoledì 15 ottobre 2008

Esperimento interessante

Non so se sia molto 2.0, ma in qualsiasi caso è un esempio interessante da guardare.
Da Nokia  un film creato in collaborazione con gli utenti a livello mondiale, diretto da Spike Lee.

TV e web

Ieri hanno fatto il loro debutto due iniziative che hanno come fattore comune la TV.
La prima è la Rai che ha fatto un accordo con Youtube, l'altra il lancio della webTv di Veltroni.
C'è da fare un solo commento: nessuno si aspetti ascolti da Tv generalista, perché non è così, e si prenda in considerazione il fatto che gli ascolti possono essere non solo pochi, ma anche ipercritici.
Siamo sicuri di essere pronti è la domanda che si dovrebbero porre questi soggetti.

martedì 14 ottobre 2008

Mr Jobs

Avrei una domanda da porre a Steve Jobs, una di quelle che non fa mai nessuno, ma che bisogna avere il coraggio di dire.
Oggi presenta una serie di nuovi MacBook, anche a basso costo: come mai la vita media dei computer e in generale dei prodotti Apple è più bassa di quella dell'industria.
Certo, la maggior parte dei suoi prodotti di design sono destinati a essere dei soprammobili più che prodotti da usare tutti i giorni, ma il fatto è allarmante che soprattutto i notebook abbiano una vitya media di un anno.
Non trova?

lunedì 13 ottobre 2008

La TV e internet

La frontiera non troppo ventura di internet passa dalla TV.
All'IFA tanti modelli proponevano connessioni e simil browser per i contenuti internet.
Ce n'era il bisogno?
Per noi che su internet viviamo probbilmente no, ma per portare il web ovunque si deve passare dai cellulari e dalla TV.
Che piaccia o no.

MySpace lancia MyAds e...

MySpace sta lanciando MyAds, piattaforma epr fare pubblicità su MySpace.
Sebbene in Europa arranchi un po' rispetto a Facebook, a livello mondiale è ampiamente leader nel social networking e questo ingresso nell'advertising diretto è un chiaro segnale che la battaglia in questo settore inizia a farsi aspra.
MySpace ha dalla sua la fortissima segmentazione degli utenti, elemento che potrebbe creare qualche problema di budget ai piccoli siti.
 

Fastidio 2.0

Tre messaggi che mi hanno dato parecchio fastidio giaciono, tutt'ora senza risposta, nella mia email.
Tutti e tre, più o meno, iniziano con un caro collega...
Tutti e tre fanno pubblicità a qualcosa e chiedono che si faccia da cassa di risonanza.
Due di questi parlano persino di siti autorevoli, che ovviamente alla prova dei fatti non lo sono.
Uno parla di evento culturale dell'anno al quale non si può negare l'appoggio.
Il problema è che due di questi messaggio mi usano.
Il che non sarebbe un problema, se almeno avessero avuto l'accortezza non di chiedermelo, quello no, ma di farmelo sapere.
Poi c'è Ovo.it che mi usa per fare pubblicità. Anche in questo caso a mia insaputa.
Credo che ci sia qualcosa nel meccanismo del web 2.0 che ancora non funziona nel modo migliore, con quella forma di autoreferenzialità che lascia scoperto il fianco alle critiche e cade spesso nel ridicolo.
Alla fine, per quanto mi riguarda, è "tutta pubblicità" e quindi va bene, ma mi sembra di rivivere l'inizio dei blog.
Comunque risponderò ai messaggi.

venerdì 10 ottobre 2008

giovedì 9 ottobre 2008

mercoledì 8 ottobre 2008

Il Blackberry Storm: ma la tastiera?

Si parla di tutto, su internet, per quello che riguarda il nuovo Blackberry Storm, il primo touch di Rim.
Di tutto, tranne una cosa che non è un dettaglio: la tastiera. 
Eppure, trattandosi di un prodotto pensato per gestire l'email, il dettaglio non è banale.
No?

lunedì 6 ottobre 2008

venerdì 3 ottobre 2008

PSJ ha postato su Mclips.it

Pietro Scott Jovane ha postato su mclips , il blog ufficiale di Microsoft.
Risposta ingessata e un po' formale, ma lo sforzo l'ho apprezzato tantissimo.
Mi piacerebbe veramente che le aziende IT siano quelle che aprono la strada, senza filtri (di questo su mclips ci metto la mano sul fuoco) e senza storture.
Continuiamo così, che la strada è quella giusta.

GIMP 2.6

Non sarà Photoshop, ma Gimp in questa versione inizia a diventare un concorrente da prendere in considerazione.

Il tocco di Nokia

Sono francamente deluso dal telefono touch di Nokia.
Il prodotto mi sembra buono, ma la sensazione è di quelle di un prodotto monco, con parti mancanti.
Probabilmente è una sensazione, ma relegare il touch alla multimedialità mi pare francamente limitativo.
Pare che entro l'anno arrivino altre proposte basate sul sistema S60, mi auguro più convincenti.

giovedì 2 ottobre 2008

Risparmiare on line

Domani pomeriggio sarò a parlare su come si possa risparmiare online.
Discorso rivolto ad aziende e professionisti, ma in realtà a tutti.
Vorrei, in una dozzina di minuti, riuscire a spiegare, per una volta, la rivoluzione che ho vissuto e che stiamo tutti quanti vivendo.
Ogni suggerimento è ben accetto, anche perché userò un Tablet PC e OneNote (sì, lo uso anche per presentare, va bene?) e posso metterci mano rapidamente.
Dall'email al Social networking di strada ce n'è tanta e di sicuro ne dimenticherò dei pezzettini.

mercoledì 1 ottobre 2008

Basta nettop!

Ma lo vogliamo dire che siamo francamente stufi di vedere annunciare in pompa magna prodotti  "me-too", ossia dei prodotti copiati, con prestazioni e sistemi operativi che ci portano indietro di 10 anni ?

Smau 2008

Non avevo letto le email del blog, poi non sono andato alla conferenza stamattina.
Ma c'è molta curiosità su Smau 2008.
Ho letto un po', ho sentito amici, ma francamente non capisco molto.
Si va in fiera per imparare, si va in fiera per vedere come la tecnologia aiuta il business...
Spero di sbagliarmi, ma di fatto i convegni svolgono già questo ruolo e sono in caduta libera: forse una fiera come Smau non parla più alle aziende extra settore.
La sfida credo che sia proprio questa.

Pomeriggio interessante

Samsung ieri mostrava le TV con internet e la multimedialità dentro.
Una novità che non mi fa impazzire, ma che capisco possa cmbiare radicalmente il rapporto con il piccolo schermo, ormai è diventato grande, delle persone.
Fuori dal luogo della presentazione, c'era uno schermo touch personalizzato da una marca italiana di automobili, lì trasparente in vetrina.
La gente passava non curante.
Ma appena qualcuno si fermava a "pasticciare un po'" (potete immaginare chi sia stato), i curiosi arrivavano, facevano cappannello.
Location infausta, causa passaggio di auto a pochi centimetri dalla vetrina, ma esperimento interessante.
Esperimento di Accenture, che ha riprodotto sulla pellicola trasparente una parte del sito internet dell'azienda.
Lo stesso prodotto, ma con un applicativo diverso, è presente in un nuovo punto vendita di Monza.
Qui l'applicazione è più giocosa e attira maggiormente il pubblico, forse meno di fretta.
Nel frattempo, oltre a parlare con le persone, ho girato anche un servizio con Gabo.
Direi che quello di ieri è stato un pomeriggio profiquo e interessante.

martedì 30 settembre 2008

Cloud computing: solo marketing

Stallman ha rilasciato un'intervista interessante sul Guardian .
Mi ha fatto comprendere che effettivamente nella trasformazione da visione PC centrica a internet centrica, sulla nuvola, ci potrebbero essere problemi.
Uno di questi è la chiusura dei sistemi (che dal suo punto di vista è centrale), ma anche dal punto di vista di servizi che, essendo legati tra loro, rischiano di vedere tutti i dati cancellati se un account viene chiuso.
E' una campagna di marketing quella del cloud computing.
E' interessante anche il fatto che questa intervista sia uscita in contemporanea alle dichiarazioni di Ballmer sulla sua visione: centralità del software e lotta a Google.
Due lati della stessa medaglia o una medaglia che ha molte sfaccettature?

Skyfire: buon browser, ma instabile

Sto provando Skyfire.
La nuova beta è meno stabile della precedente, spesso lo avvi e sul Diamond non si vede a tutto schermo.
Iniziativa lodevole, vista la possibilità su di un cell di navigare anche su siti flash e (ma che ne sono?) Silverlight.
Un prodotto che potrebbe significativamente spostare l'interesse dei cellulari sul web.
Per ora Opera 9.5 per smartphone è ancora imbattibile. 

lunedì 29 settembre 2008

La dipartita di Chrome

Chrome ha fatto molto parlare di sè.
Improvvisamente, dopo l'entusiasmo iniziale, è sparito dalle statistiche dei siti web.
Questo blog non viene visitato da un utente Chrome da giovedì scorso, tanto per non fare esempi non concreti.

Il tocco di Nokia

Nokia è pronta per il suo touch phone.
L'improvvisa accelerazione ha un paio di origini: la prima è il successo del Diamond e dell'Omnia (HTC e Samsung rispettivamente).
La seconda il fatto che il Dream negli USA è già esaurito in prevendita: siccome Nokia quel mercato lo soffre, vede ancora più difficile la conquista.

venerdì 26 settembre 2008

Scott

Pietro Scott Jovane ha promesso che avrebbe postato su mclips.
Non l'ha ancora fatto.
Probabilmente è impegnato.
Potrebbe regalarselo per il compleanno.

Linkedin ha dei problemi?

Ho ricevuto un centinaio di forward da parte di Linkedin.
O il sistema si era impallato e adesso si è ripreso oppure è successo qualcosa di strano.
Comunque ha dei problemi, certo non gravi, ma ci sono.

Pre-beta?

Una volta i programmi passavano da alfa a beta, poi rtm.
Alfa significava ancora in lavorazione, passibile di grandi trasformazioni.
Beta stava per un prodotto giudicato valido nella sua forma ma non ancora definitivo e stabile.
RTM è il prodotto che poi va sul mercato.
Windows 7 verrà dato agli sviluppatori in pre-beta, che è uno stato nuovo.
Credo che sia un errore grave, perché il sistema operativo non sarà stabile e passibile di critiche assolutamente insensate e giudizi inutili. <a meno che non si tratti di una beta e questa è solo un'operazione di marketing...
L'apertura verso il pubblico da parte di Microsoft mi sa che sta un po' prendendo la mano...

mercoledì 24 settembre 2008

Google vs Apple

Il telefonino di Google è stato accolto in maniera molto critica dai giornalisti.
Certamente non ha suscitato lo stesso clamore dell'iPhone 3G.
Eppure è molto meglio dell'iPhone 3G, sebbene abbia ancora dei limiti evidenti.
Non elencherò i pregi e non segnalerò i difetti, esercizio stilistico che va molto di moda su internet.
Mi permetto una considerazione: il tanto vituperato Windows Mobile è attualmente il miglior sistema operativo per telefonini in circolazione e l'arrivo di interfacce touch sviluppate per i dispositivi dimostra anche la facilità con cui si può programmare.
L'ìPhone ha un vantaggio clamoroso: le applicazioni, con il suo store dedicato.
Google ci prova con un sistema Open Source e con uno store tutto da inventare, ma dal punto di vista strettamente tecnico è dietro un bel po'. Ma si farà.
Microsoft, nel frattempo, ritarda l'uscita di Windows Mobile 7, probabilmente forte del fatto che le novità dei concorrenti non creano molti fastidi.
Ora, avremo bisogno in futuro di un Nettop se questi telefoni ne saranno, a livello di prestazioni, assolutemente all'altezza?

martedì 23 settembre 2008

Microsoft, HP e Nike danno l'esempio

Hanno grandi capitali e grandi liquidità.
E sono in salute.
Con le operazioni di buyback delle azioni, iniettano nei mercati finanziari quella liquidità che apparentemente non c'è più.
E si fanno del bene, scommettendo nella crescita degl'indici e del valore delle azioni.
Interessante che parta dalla tecnologia questo trend.
Fa piacere.

I'm not a PC

Il concetto per cui "io sono un PC" non mi piace proprio.
Anche perché il concetto di PC oggi è più vago e sfumato.
Punti di vista.

L'IT da toccare

Oggi viene presentato il cellulare con Android.
Interesse altissimo, ovviamente.
Google tenta, come ha fatto con Chrome, non tanto di entrare in un nuovo mercato, quanto fornire strumenti ai propri utenti che interagiscano meglio con i propri prodotti.
La ripetizione sul termine propri non è involontaria: un utente viene scandagliato dai server Google in lungo e in largo.
In cambio, l'utente ha a disposizione strumenti migliori per lavorare con le applicazioni di Mountain View.
Quello che sembra un gioco, se passa, diventa un meccanismo perverso per controllare il mercato.
Poniamo il caso che Microsoft realizzasse un browser che non solo sia legato al proprio sistema operativo (ovvio), ma che permetta delle funzionalità aggiuntive per le applicazioni create a Redmond: apriti o cielo.
Chi dice queste cose, però, non è Microsoft, bensì Yahoo!, partner commerciale di Google.
Per questi motivi, ma anche per altri puramente economici, Yahoo! sta rompendo l'accordo con Google e si affretta ad affermare che non ha in previsione un browser.
Non so perché, ma inizio a preoccuparmi, non come osservatore, ma come utente.

lunedì 22 settembre 2008

Scuola, Università e aziende

Tecnologia, innovazione e aziende è un tema che mi è sempre stato caro.
Implicazioni ed evoluzioni piuttosto che prodotti e soluzioni.
Parlo di filosofia? Non lo so, ogni tanto me lo chiedo.
Le aziende non adottano tecnologia informatica a sufficienza per competere con gli altri paesi, ce lo "vomitiamo" tutti quanti addosso ogni volta e cerchiamo delle cause.
Siccome da un po' ho deciso di provare a seminare, ossia di tentare di spiegare cosa potrebbe accadere nei prossima anni, diciamo da qui a tre, sto esplorando molte strade.
Ma molte altre passano da player più o meno riconosciuti, più o meno grandi, più o meno credibili (ma Google nel 98 era credibile o si puntava su Altavista, tanto per fare un nome?).
Ieri ero in Veneto a un pranzo con un centinaio di persone. Molte di queste non hanno tutt'ora nemmeno l'idea di cosa significhino tecnologia e internet.
Eppure ho fatto un esempio di mashup: i dati di produzione dell'azienda A, il magazzino della ditta B, il deposito C e il punto vendita.
Ho spiegato che fino a ieri sera si doveva chiamare un tecnico, metterlo seduto al tavolo con i tecnici delle varie aziende e che poi, forse e tra qualche mese, avremmo avuto una soluzione comune, magari non efficiente.
Oggi, con software stile PopFly (tanto per fare un nome, ma molti stanno realizzando prodotti simili), questo genere di attività si fanno in minuti purché i dati siano leggibili nei rispettivi server, compresa la protezione.
Un vantaggio in termini di operazioni aziendali, non di processi sia ben chiaro, che velocizza le attività e che permette alle azienda di tenere sotto controllo alcuni aspetti che, in passato, non erano visibili, non solo a tutti, ma nemmeno a pochi.
Il modo di lavorare cambia, ma soprattutto sta cambiando radicalmente l'approccio di chi offre servizi IT alle imprese: non solo manutenzione, non solo creazione di soluzioni, ma a tutti gli effetti consulente e partner nelle attività quotidiane.
Chi riesce a cogliere in anticipo questo cambiamento in atto sarà in grado di crescere e di avere davanti ancora anni interessanti.
Il titolo del post riguardava l'istruzione. Ebbene, proprio dalle scuole e dalle Università si può pensare di inserire nel mondo del lavoro persone non dico specializzate, ma almeno preparate per aiutare le aziende in questa fase.
Manca personale da sempre in questo segmento. Ma solo sperimentando si può crescere, visto che non esistono ancora soluzioni affermate.
E tutte le strade sono percorribili per fare esperienza.
Non so se siamo di fronte a una nuova primavera dell'informatica, ma di certo i mashup faranno molto bene al sistema.
Da una parte semplificazione, dall'altra chi ha le competenze e le tecnologie si può concentrare su ciò che sa fare meglio.
Il fatto che tutto sia sulla nuvola, ossia sia da qualche parte in internet o sia su determinati server non fa differenza: sono tutti reperibili.
Ed è sulla reperibilità delle informazioni che si gioca la sfida: le trovi, le rielabori e le usi per uno scopo di business.

venerdì 19 settembre 2008

Internet Family Safety

Chi ha bambini piccoli in casa e una connessione internet sempre attiva sa che iniziare alla navigazione è bello ma che il web è una rosa, quindi ha le spine.
Da un paio di giorni ho installato nel PC Family Safety, un servizio gratuito di Microsoft Live.
Per il momento sono soddisfatto: i ragazzi vanno a vedersi il sito della gazza, della squadra del cuore e del gruppo sportivo, delle cipolline e il piccolo va a cercarsi i disegni da colorare e se li stampa.
Mia moglio si travesto da grande sorella e controlla cosa hanno fatto.
L'idea piace perché non interferisce con niente e nessuno.
Magari è solo un modo per mettere a posto la nostra coscienza di genitori non sempre al fianco dei piccoli, come richiederebbe una buona educazione, ma il tempo è quello che è e questo è un ottimo compromesso.

Disastro all'italiana

Esco dal mio territorio tecnologico, una volta tanto.
Non è bello quello che sta accadendo ad Alitalia.
Ma la cosa sconvolgente è che in questo paese non si riesce mai a fare comprendere quale sia il bene comune, quale sia il male minore e quali siano i problemi veri e non quelli creati ad arte.
Si sposta sempre l'asse del tempo, si rimbalza da una parte all'altra perché tanto si sa che "deve arrivare il salvatore".
Un gioco che sta diventando pericoloso, soprattutto sulla pelle di troppa gente.
Prima cosa: salvaguardare i posti di lavoro.
A qualsiasi costo.
Regola base che il sistema economico di questo paese non ha mai preso in considerazione.
La tecnologia poteva essere d'aiuto ad Alitalia? Non so, ma anche sotto questo aspetto la compagnia non segna nessuna eccellenza.

giovedì 18 settembre 2008

Di questo se ne deve tener conto

Avanade, azienda creata da Microsoft e Accenture, ha realizzato uno studio sui Social Media in azienda.
Riporto il comunicato.
Secondo una ricerca condotta a livello globale da una società di ricerca di mercato indipendente e commissionata da Avanade, società di consulenza IT a livello globale, le aziende che hanno introdotto l'utilizzo dei nuovi media hanno riscontrato un miglioramento delle relazioni con i clienti (66%) e della reputazione aziendale (64%) nonché un incremento delle vendite (40%).
Nonostante questi primi positivi riscontri, solo il 18% delle aziende ha avviato un piano per gestire l'adozione dei social media e sfruttarne i benefici. 3 aziende su 5 hanno affermato che i dirigenti senior e lo staff IT si mostrano contrari all'adozione di questi mezzi, in quanto ritengono possano influire negativamente sulla produttività aziendale. Inoltre, il 60% crede che il management non capisca fino in fondo il potenziale che questi nuovi strumenti possano mettere a disposizione di dipendenti e clienti.
"I social media stanno per raggiungere un punto di svolta e, senza dubbio, pensarli solo come strumenti limitati all'utilizzo personale, vuole dire non cogliere il reale potenziale. Già adesso vengono utilizzati come veri e propri strumenti di lavoro e implementati dagli stessi dipartimenti IT. Le aziende che non si adegueranno a questo cambiamento in tempi brevi, rischiano di perdere in competitività rispetto alla concorrenza," ha affermato Paolo Aiello, Enterprise Business Solution di Avanade Italia. "Stiamo collaborando con diverse realtà per offrire loro soluzioni che impattino positivamente sulle relazioni con i clienti, mettendo a disposizione un nuovo livello di collaborazione interna ed esterna."
Dallo studio, che ha coinvolto oltre 500 dirigenti aziendali a livello globale, sono emersi i seguenti dati per l'Italia:
I principali ostacoli all'adozione dei social media sono rappresentati da: sicurezza (58%), paura dell'impatto negativo sulla produttività (50%), paura di utilizzare nuove tecnologie (42%) e apatia del management (33%)
Il 50% riscontra un miglioramento del feedback dei propri clienti mentre il 75% registra una riduzione in termini di tempo per risolvere problemi legati al supporto tecnico. Il 33% degli intervistati sostiene che l'utilizzo dei social media contribuisce a creare una percezione dell'azienda come innovativa e a migliorare la reputazione aziendale
Il 74% afferma che questi nuovi strumenti consentono di aggiungere valore alle interazioni con i clienti
I nuovi media si imporranno di nascosto in azienda, se non proattivamente gestiti, per il 61% degli intervistati.
Le aziende, quindi, sembrano essere molto più attente di quanto in realtà percepisco io, ma potrebbe essere un dato positivo.
Non credo assolutamente nell'utilizzare strumenti social per svecchiare l'immagine dell'azienda, anche perché per molti si tratta di strumenti "scoccial", nel senso che infastidiscono i fruitori.
Il problema di sicurezza esiste poi davvero?
L'impatto sulla produttività c'è, è evidente, ma se le aziende sono fatte dalle persone (sulla storia Crrefour non ho mai detto nulla perché niente avrei da aggiungere), le relazioni tra le persone sono un vantaggio, non un problema.
E le relazioni sono un asset, se vuoi impalpabile, ma un asset aziendale anche importante, come il know how interno.
La tecnologia può essere di supporto, di aiuto e anche un volano per lo sviluppo.
Ovviamente se usata bene.

Il sogno di HTC

HTC presenta la prossima settimana il primo cellulare dotato di sistema operativo Android, creato da Google.
Inutile negarlo, si tratta di un prodotto attesissimo perché arriva un nuovo player nel mercato della telefonia mobile, non HTC, ma Google.
Il cellulare, HTC Dream, è bianco, con una tastiera nascosta sotto lo schermo e quest'ultimo di dimensioni generose.
Ci si aspettava un prodotto entry level, come era nei programmi iniziali di Mountain View, ma invece i costruttori stanno puntando moltissimo sulla fascia medio alta del mercato, puntando con decisione al mercato ancora molto interessante dal punto di vista dei profitti, degli smartphone.
Android, quindi, parte come rivale dell'iPhone, tanto che l'offerta negli USA sarà di 199$ più il canone mensile.
Sarà il posizionamento corretto? Lo sapremo tra qualche mese.
Intanto HTC e Rim (Blackberry) segnano tassi di crescita significativi nel mercato. Anche questo vorrà dire qualcosa.

mercoledì 17 settembre 2008

Intelligenza e stile di vita

Molti amici e adesso anche semplici conoscenti (e oltre), mi chiedono cosa comprare, che prodotto scegliere, ...
La tiritera inizia essere imbarazzante.
La risposta è sempre la stessa, ossia un paio di domande: cosa ci fai? che usi ne faresti delle nuove funzionalità?
Dopo averli ascoltati, parte il mio predicozio sul fatto che ormai tutti i prodotti, nel bene e nel male sono simili e funzionano bene. Poi spiego con esempi personali perché ho scelto un prodotto piuttosto che un altro in base alle mie necessità.
Quindi si tratta di usare un briciolo di intelligenza.
Ma poi arriva lo stile di vita.
A quello che ti dice che deve avere per forza l'iPhone (esempio di luglio) perché è uno status symbol e ti sei sforzato di spiegare che per lui è un prodotto inadatto (foto e mms), gli hai detto che comunque conveniva comprarlo e pagare la connessione piuttosto che prendere il pacchetto (è ancora lì che ti ringrazia).
A quello che cercava un nettop per il figlio hai detto che per le ricerche scolastiche un PC in super offerta era la scelta migliore con un esborso di qualche cinquantina di euro in più e lo usa per molte più cose (è lì che lo dice a tutti gli amici sul suo blog).
A quella signora che, volendo regalare una linea telefonica alla nipote, spieghi che con pochi euro compri un numero personale Voip via internet e che la ragazza potrà chiamare gratis o a basso costo gli amici (adesso si è creata il network con le amiche del bridge con skype).
Tutto questo per dire che cosa? Che districarsi nella giungla di offerte e prodotti non è facile, ma che le linee guida, oltre al prezzo, sono due: intelligenza e stile di vita.
E sono due elementi che non sono così distanti tra loro.
Perché un prodotto elettronico difficilmente risponde alla regola dell'acquisto d'impulso.

Aziende internet in Italia

Mi avete segnalato una cosa che ho approfondito e verificato.
Più delle mie parole, può il post di m4ss.net.
La Risoluzione n. 274E dell'Agenzia delle Entrate. L'ennesima palla al piede di questa povera Italia. Un paese che si allontana sempre più da Internet, un paese in cui le opportunità della rete si trasformano in ostacoli.[..] Se Flickr fosse italiano chiuderebbe domani mattina. Sarebbe costretto a dover chiedere a tutti i suoi utenti una serie di dati che difficilmente l'utente medio della rete mette a disposizione di un sito, come ad esempio l'indirizzo di casa e il codice fiscale.[..] Addio, quindi, sogni e servizi Web made in Italy!
E' imbarazzante vedere come l'ignoranza produca dei danni incredibili rispetto a un possibile sviluppo economico in nome di una tassazione che, è evidente, talmente cieca da non riconoscere i numeri.
Spero che le cose cambino, perché, oltre ad essere un comportamento scandaloso, è un modo per allontanare maggiormente le imprese italiane da quelle degli altri paesi che, soprattutto con internet, stanno sviluppando economie consistenti.
Alla faccia delle borse.

martedì 16 settembre 2008

25esima la nostra IT secondo l'Economist

Uno studio dell'Economist (Business Unit) dice che l'Italia è al 25 posto su 66 paesi presi in esame.
Andiamo male, ma è mi inquieta un aspetto: i punto presi in considerazione.
Ampia disponibilità di personale qualificato, ambiente culturale votato all'innovazione, infrastruttura tecnologica avanzata, norme per la tutela dei diritti sulla proprietà intellettuale, economia aperta e competitiva e una leadership governativa.
Dove falliamo?
Ma abbiamo bisogno che si sviluppi l'ICT o che l'ICT si dimostri come uno strumento adeguato per supportare lo sviluppo delle imprese?
Questa è una mia vecchia battaglia, ma credo che la storia dell'informatica, seppur breve, sia lì sotto gli occhi di tutti: l'innovazione dell'ICT aiuta i mercati. Ma se manca la vera innovazione o c'è una presunta innovazione si ristagna.
Esistono problemi strutturali e infrastrutturali, ma il nocciolo è lì: non sono i commerciali delle aziende IT a far migliorare l'andamento delle altre imprese.
Anche questo è un dato di fatto.

Office Workspace live in italiano

Era da tempo che provavo la beta. Ora è in italiano, che non è cambiato.
Non sono totalmente convinto che ci sia bisogno di un posto per condividere i documenti e un software installato sul computer per modificarli.
Può darsi che mi sbagli, ma il posto dove salvare i file di Word sul web non ha molta differenza rispetto a tanti altri posti. I commenti e le revisioni i file le contiene al proprio interno.
Se poi lo spazio condiviso è quello di un gruppo di lavoro, si presuppone che sia protetto, quindi me lo aspetto all'interno del mio "perimetro aziendale".
Google Docs propone tutto sul web, probabilmente non è una soluzione furba e troppo web centrica (e francamente ha troppi limiti e me ne sto accorgendo ora che sto mettendo insieme un documento corposo), ma per Microsoft il web è un deposito e poco più: troppo poco.
Magari mi sbaglio, lo ripeto, ma non vedo un passo in avanti concreto.
Probabilmente ci sarà, è magari io semplicemente non non lo vedo.
Spero che me lo faccia vedere qualcuno.
Dimenticavo che Office Workplace Live è gratuito.

lunedì 15 settembre 2008

Se MySpace copia downlovers.it...

MySpace darà la musica gratis dietro una sponsorizzazione.
Questo è da sempre il business model di downlovers.it.
Un'idea tutta italiana, derisa ma evidentemente vincente.
E io l'avevo segnalato in tempi non sospetti.
Non perché sono bravo (lo so), ma perché era evidente che la strada era tracciata.
E' solo una delle strade possibili, ovviamente.

Google e la scuola

Tra le tante cose di questo periodo, mi stavo dimenticando di un evento di Google per le scuole.
Google e scuole?
Certo, quale migliore piattaforma per i documenti online, e poi gratuita?
Il problema è che le scuole devono essere connesse, ma entriamo in un altro problema.

Pigrizia tecnologica

Chi come me cambia spesso cellulare sa che è sempre bene tenere il backup degli indirizzi.
Ma molti amici spesso non lo fanno e finiscono con il perdere centinaia di numeri di telefono.
E sì, perché con la tecnologia si finisce con il salvare tutto sul cellulare che, come tutte le cose, si può rompere.
L'operazione è così semplice, ormai, che è da stupidi non farla.
Ma allora siamo tutti stupidi? (mi ci metto, perché prima di fare il backup qualche numero l'ho perso!)
No, siamo solamente pigri. 
Allo stesso modo non facciamo il backup dei dati del PC, della posta o, semplicemente, non facciamo la copia delle chiavi di casa e restiamo chiusi fuori.
La tecnologia aiuta, ma i problemi di base restano.

venerdì 12 settembre 2008

Age of Empires: la fine

Age of Empires è stato uno dei giochi più longevi di casa Microsoft.
Adesso però gli studios sono stati liquidati e quindi non ci sarà, probabilmente, un seguito.
Perché uso il condizionale? semplice, i giochi oggi sono dei brand veri e propri, con le loro regole e il loro valore.
Magari qualcuno se ne potrà impossessare in futuro.
Di certo, il problema degli Ensamble è stato quello di non realizzare una versione per console davvero significativa. Ma mi pare un problema comune per quel genere di giochi.
Peccato, milioni di persone hanno passato ore e ore su quei giochi.

giovedì 11 settembre 2008

PMI e aziende

Nelle PMI appena il 16% delle imprese ha attivatoinfrastrutture ICT "evolute". Ancora il 29% utilizza infrastrutture "embrionali", mentre il 55% si trova in una fase di transizione, con sistemi aggiornati ma ancora non completi o coerenti.

Lo dice l'Osservatorio Permanente "L'ICT come leva strategica nelle PMI", School of Management del Politecnico di Milano.
Ma guardiamoci nelle palle degli occhi: chi aiuta queste imprese a capire quale tecnologia potrebbe essere interessante, non dico importante.
Troppo facile riempirsi la bocca di frasi fatte e di teoremi, le aziende hanno investito molto in passato nell'informatizzazione e i ritorni sono stati modesti. Prima di investire ci pensano due volte. Se poi il periodo non è favorevole agli investimenti, continuano solo ed esclusivamente a pensarci, senza acquistare nulla.

mercoledì 10 settembre 2008

Cellulari, non ci si ferma mai

L'ultima sfornata di cellulari è sorprendente.
Ho eletto HTC Diamond il mio modello ideale del momento, riconoscendo la supremazia dell'Omnia di Samsung per potenza e semplicità d'uso ma che dal confronto ne esce sconfitto a causa della risoluzione video.
Il mercato è in grande fermento, ho avuto tra le mani il Diamond con la tastiera sotto, Il Pro, che ha lo svantaggio di essere spesso il doppio e quindi perdere molto appeal, e molti costruttori si stanno dando molto da fare.
Rim piazza il suo primo Blackberry claim shell, o meglio, flip, e Nokia apre a tutti i modelli dotati di Symbian S60 la posta elettronica di Exchange.
Lo scenario sta cambiando radicalmente e quelli che non se ne stanno rendendo conto sono le Telco e gli operatori del settore classici, quelli, tanto per intenderci, che fanno quattrini con le suonerie.
Il mercato sta cambiando, e in un modo così repentino che sta sorprendendo molti.
Per noi utenti si aprono nuove opportunità, nuovi utilizzi e nuovi servizi.
Credo che ci sarà da divertirsi ancora a lungo.

Il nuovo corso Microsoft Italia

Una macchina.
Non so chi abbia fatto il media training, ma Pietro Scott Jovane è una macchina. Parla e dà una consecuzione logica ai pensieri. Riesce ad affascinare, da lì a convincere ce ne passa, ma affascina.
Lo conosco da anni e avevo grande stima. Ieri mi ha sorpreso e credo che probabilmente Microsoft avesse bisogno di una persona come lui per spiegare il cambiamento.
E si apre a tutti, bloggando su mclips.it, una scommessa, e una promessa, che sono certo vincerà.
Per ora non ha spiegato cosa bolle in pentola, ha posto l'accento su un tema: l'etica di Microsoft.
L'ha fatto con i giornalisti e l'ha ripetuto ai blogger, forse unico punto in comune ai due incontri (ma l'idea di "kilt e napoletano" si addiceva più all'incontro con i secondi). 
Etica per il business e etica verso i consumatori: avvertire la responsabilità di quello che si fa.
Ma soprattutto vedo una cosa in Microsoft: tanto rispetto per gli altri, siano essi utenti, clienti o concorrenti.
Staremo a vedere se è tutto oro ciò che luccica.
Intanto mi preparo a confrontare IE8 e Chrome con degli argomenti seri. Io inizio da qui.

martedì 9 settembre 2008

Chrome aggiornato

Google ha aggiornato Chrome e funziona un po' meglio.
La battaglia dei browser continua, quindi, ma mi pare evidente che sia IE8 che Chrome abbiano molta strada da percorrere rispetto a Firefox, decisamente il browser più completo e personalizzabile. Addirittura, è stato creato un plug-in che rende l'interfaccia simile a Chrome.
Firefox è flessibile, potente e sicuro.
Gli altri browser sono alla rincorsa, uno più impegnato sulle imprese, l'altro più impegnato sul consumer.
Firefox, inoltre, permette di bloccare la pubblicità, cosa che Microsoft e Google, per ovvi motivi, non intendono fare.
Chrome, inoltre, ha quel maledetto vizio di mandare i link digitati ai server di Google che lo rende veramente antipatico.

lunedì 8 settembre 2008

Codice internet: partito

Oggi non ho resistito e sono passato alle 12.30 in galleria Vittorio Emanuele.
Galleria gremitissima, addobbata da schifo per "MiTo".
All'ottagono c'era Marco Montemagno che parlava del web. 10 minuti, poi dialogava con Sofi su Internet e politica.
Me ne sono andato, per motivi, molto presto.
La gente guardava incuriosita, ma non si fermava.
Un amico che lavora nella comunicazione ma che passava per caso di lì, mi ha detto "ci sono più PR che visitatori": da uno fuori settore l'analisi è stata di quelle incredibili, nel senso che non conosceva le persone ma aveva inquadrato la situazione.
Partenza falsa? Credo di no.
C'è bisogno di tempo per un'iniziativa che per ora ha un risalto solo in una parte di internet.
E il tutto si deve affinare.